Presentazione del libro "Niente da vedere" di Sandro Abruzzese
Papozze, prima dell’alluvione del ’51, la cosiddetta Rotta, era adagiato sul Po e aveva circa cinquemila abitanti. Polesella è spezzata in due da un ponte che collega il Veneto all’Emilia. Ad Adria un’ennesima tragedia italiana sul lavoro. I Lidi Ferraresi invece, votati al turismo di massa, tra valli palustri e canali, si estendono, tra Rovigo e Ravenna, per venticinque chilometri di costa. Oppure ci sono i paesi di Fratta Polesine e Molinella, patrie dei carbonari ottocenteschi e di Matteotti il primo, del sindacalismo e del socialismo il secondo, dove ora la Lega si incunea fino a imporsi e, a volte, addirittura spopolare. Quelle che seguono sono pagine e scatti nati da viaggi nel “grande vuoto” padano, in uno spazio circoscritto che parte dall’entroterra ferrarese per estendersi ai fiumi Adige e Reno, fin verso il limite estremo della pianura. Si tratta di esplorazioni realizzate entro l’arco di due anni da uno scrittore e un fotografo atipici, sulle orme di scrittori e fotografi del passato, che costruiscono un portolano fatto di geografie dei margini settentrionali. Di queste terre piane e d’acqua, del Polesine come di qualsiasi anonima provincia italiana, da queste parti spesso si sente dire che non c’è niente: niente da vedere. I due protagonisti, nel tentativo di guardare l’Italia attraverso uno degli ultimi spazi sconfinati della pianura più industrializzata d’Europa, con in mente Adorno e Benjamin, sembrano voler dire che ogni luogo è un mondo. Ne emerge un inedito, a tratti sorprendente immaginario della pianura tra i fiumi che lambiscono l’Adriatico, in cui decifrare i segni del paesaggio circostante, raccogliere storie marginali, attraverso strampalate e improbabili ricognizioni, porta a interrogarsi, da Nord a Sud, sul destino dell’Italia più fragile.
«Se una parte dell'anima di Ferrara riesce ancora a "opporsi al mondo" – a certi obblighi su come stare al mondo – lo deve al suo rapporto con le valli al proprio oriente, pianura che più piana non ce n'è, paradossale nuova wilderness, antropizzata e desolata, "ingegnerizzata" e semi-abbandonata. Un territorio in cui perdersi, in fuga da calendari e schedule, fuori dagli "imbuti" degli eventi omologati, in cerca di "quel nulla che è tutto" che è il mito. E cos'è se non il mito a spingere Abruzzese e Belli oltre il grande fiume, in Polesine, nel Delta del Po veneto? Territori cambiati per sempre dall’alluvione del ’51, evento "universale e diseguale", vissuto da tutti ma pagato più caro dagli ultimi. Proprio come la pandemia che nel 2020 interrompe il vagabondare, ponendo un argine a questo libro. I biblici "quaranta giorni nel deserto" diventano prosaica quarantena, ma la wilderness, da oriente, lancia ancora il suo richiamo. In quelle terre sono nato e cresciuto, ne sono fuggito, non faccio che tornarci. Ci sono tornato, una volta di più, grazie a queste pagine.» (Wu Ming 1).
Sandro Abruzzese, migrante interno, è nato in Irpinia e, dopo aver vissuto a Napoli e nel Veronese, attualmente risiede a Ferrara, dove insegna materie letterarie in un Istituto d’istruzione superiore. Per i tipi di Manifestolibri ha pubblicato Mezzogiorno padano (2015), menzione speciale al Premio San Salvo. Il suo secondo libro si intitola CasaperCasa (Rubbettino 2018). Si occupa di Questione nazionale, Italia fragile, Letteratura e società. Collabora con quotidiani e blog letterari tra i quali Doppiozero, Le parole e le cose, e Poetarum silva.
Marco Belli è insegnante di scuola superiore. Fa parte del collettivo LAPS ed è direttore artistico del festival dell’editoria indipendente Elba Book Festival. Collabora con la rivista Millebattute. Le sue pubblicazioni più recenti sono Uno sbaffo di cipria (2017) e Canalnero (2021), le prime due indagini della detective clochard Vivian Deacon, con Edicola Ediciones; sempre nel 2021 è uscito il racconto illustrato Storia di A. (Graphe.it Edizioni).
Informazioni e contatti
NIENTE DA VEDERE
Cronache dal Polesine e altri spazi sconfinati
- di Sandro Abruzzese
- con un racconto fotografico
- di Marco Belli
- Rubbettino editore 2022
Ingresso con tessera, costo 2 euro, valida per tutto il 2022. La tessera dà diritto al 5% di sconto su tutti i libri. Posti limitati Si consiglia la prenotazione: mazehualbooks@gmail.com. Durante gli eventi è necessario presentarsi con super green pass.