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Fiorisce al parco Europa di Padova il primo giardino verticale della città

Il progetto interesserà la palazzina servizi che ospita la sede del settore Verde del Comune. Una novità che contribuirà alla riqualificazione dell'area e diventerà al contempo motivo di "attrazione turistica"

Negli spazi del parco Europa di Padova, già “teatro” di sperimentazioni significative nel campo del verde urbano, nascerà il primo giardino verticale pubblico della città: una scommessa che nasce dalla sinergia fra PadovaFiere e comune di Padova in vista della 66esima edizione di Flormart, salone internazionale del florovivaismo e giardinaggio in programma in fiera dal 9 all’11 settembre.

ATTRAZIONE TURISTICA. L’intervento riguarderà una o più pareti della palazzina che ospita la sede del settore Verde del Comune: una struttura oggi del tutto “anonima”, destinata a diventare un elemento di pregio architettonico. Una novità che contribuirà alla riqualificazione dell’area e diventerà al contempo motivo di “attrazione turistica”, dal momento che non sono molti nel nostro Paese gli esempi di verde verticale. Il progetto sarà il vincitore del concorso internazionale di architettura del paesaggio Flormart garden show. La proposta presentata in sede di concorso potrà poi essere adattata al contesto.

I VANTAGGI. La scelta di una parete verde verticale - pratica molto diffusa nel Nord Europa e di cui esistono esempi interessanti a Milano, ma anche nella vicina Marostica  - nasce dal confronto fra Comune e PadovaFiere ed è dettata da diverse ragioni: "A livello globale – spiega l’architetto Giorgio Strappazzon, presidente della giuria del concorso internazionale – è in atto da anni un massiccio spostamento delle popolazioni dalle campagne alle città, destinate a diventare sempre più popolose: in molti casi non c’è più spazio disponibile per nuove aree verdi, ed ecco che il verde verticale può diventare una risposta efficace e innovativa a questo problema...". "La soluzione del verde verticale - precisa Gianpaolo Barbariol, caposettore Verde del Comune - porta inoltre significativi vantaggi in termini di risparmio energetico, perché contribuisce al raffrescamento degli edifici". "Le nuove tecniche consentono la piantumazione sia su superfici di copertura in pochi centimetri di spessore - prosegue Stappazzon - che su pareti inclinate o verticali. Si possono quindi trasformare le coperture e più in generale tutte le superfici opache in zone di crescita del verde con numerose ricadute positive sull’ambiente: all’abbattimento degli agenti inquinanti con la produzione di ossigeno, al miglioramento estetico di ampie zone del paesaggio cittadino". 

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