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"Siamo quello che conosciamo": film tributo all’artista di Este Mario Lasalandra

Il documentario del regista atestino Luca Settimo è un viaggio nella vita e nelle opere di Lasalandra, fotografo, artista e pittore, che si è ispirato a Giambattista Tiepolo, ma anche al cinema dei registi Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Ingmar Bergman e Pasolini

"Silenzio e poesia sono gli elementi che io cerco". È una delle frasi celebri di Mario Lasalandra, poliedrico artista nato ad Este nel 1933, tornate alla ribalta grazie al film "Siamo quello che conosciamo" del regista atestino Luca Settimo. Il documentario, patrocinato dalla Provincia di Padova e promosso dall’Accademia internazionale della cultura e delle arti presieduta da Giuseppe Castanía, è un viaggio nella vita e nelle opere di Lasalandra, fotografo, artista e pittore, che si è ispirato a Giambattista Tiepolo, ma anche al cinema dei registi Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Ingmar Bergman e Pier Paolo Pasolini.

IL FILM. Le fotografie di Mario Lasalandra ritraggono perlopiù personaggi come angeli, profeti, vergini, maschere, fantasmi, ambientati in paesaggi desolati e ricchi di suggestioni. Il film, realizzato tra febbraio 2015 e marzo 2016, propone un viaggio di 72 minuti lungo la carriera del famoso artista e fotografo atestino, rivissuta attraverso le sue fotografie più importanti e famose, già edite in diverse pubblicazioni.

IL REGISTA. La regia del film è di Luca Settimo, nato a Monselice e da sempre residente a Este che, dopo una breve esperienza come scrittore di racconti e vincitore di diversi premi a livello nazionale, ha deciso di intraprendere la strada della sceneggiatura e della regia. "È stato un vero onore per me – ha spiegato Settimo - lavorare costantemente affiancato da Mario Lasalandra che mi ha accompagnato nei luoghi in cui ha realizzato alcuni dei suoi scatti più celebri. Mi ha così permesso di raccogliere ulteriore materiale video che, naturalmente, è andato poi ad arricchire il film. Con Mario si è creata subito un’ottima intesa, grazie alla sua innata semplicità e simpatia".

I SUCCESSI DI SETTIMO. I primi successi di Settimo sono arrivati nel 2008 con il cortometraggio drammatico "Lasciati illuminare", che ha ottenuto una menzione speciale al valore etico-estetico al festival Cinema libero di Roma, la selezione ufficiale all’Euganea film festival, il premio del pubblico e il premio per la miglior interprete femminile al concorso "Corto fiction" di Chianciano Terme, il secondo posto ex quo a "Cortovisioni" di Energheia di Matera e la finale al concorso "Radici-legami vivi tra generazioni" di Pergine Valdarno. Nel 2015 Luca Settimo è stato, infine, invitato a presentare il suo più recente cortometraggio "Qualcuno dice l’Amore" nell’ambito della 72esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

ARTISTI E TERRITORIO. "Questa produzione – ha spiegato il presidente Giuseppe Castanía - vuole valorizzare uno dei tanti artisti che, con il suo genio e lavoro, hanno saputo affermarsi portando nel mondo il nome del nostro territorio. Il documentario è stato recentemente presentato in anteprima da SkillMedia presso San Giacomo - Spazio d’Arte e, dato il suo carattere divulgativo, è destinato a proiezioni pubbliche organizzate da circoli culturali di vario genere, che si sono già dimostrati interessati all’opera. In questo modo, il film di Luca Settimo si propone anche come il filo conduttore che sta consentendo di sviluppare una rete di contatti che si estende tra la città di Este e varie località italiane, tra cui San Felice sul Panaro (Modena), comune dove proprio Lasalandra ha diretto per anni una nota manifestazione carnevalesca".

SORANZO. "Abbiamo deciso di dare tutto il nostro supporto a questa produzione – ha spiegato il presidente della Provincia Enoch Soranzo – perché ha il merito di valorizzare la cultura e la storia del nostro territorio. Nei nostri comuni ci sono persone che hanno riscosso grande successo in Italia e in tutto il mondo, ma spesso sono poco note al pubblico di casa. Ritengo sia importante che soprattutto i giovani conoscano le loro opere, le amino e traggano ispirazione ricordando, per citare il titolo del film, che noi siamo davvero quello che conosciamo e che anche partendo dalle nostre piccole comunità, si possano raggiungere grandi obiettivi".

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