Notturni d'arte al parco Treves
Conoscere il parco Treves, il gioiello verde della città, un vero e proprio monumento fatto di alberi, e l'architetto Giuseppe Jappelli (Venezia 1783-1852) che lo progettò in stile romantico all'inglese: sarà possibile nell'appuntamento dei Notturni d'Arte di sabato 16 agosto, con visite guidate alle ore 18, cui si affianca un percorso guidato per bambini dai 5 ai 10 anni; l'appuntamento è all'ingresso in via Bartolomeo d'Alviano (laterale Piazzale Pontecorvo). Si arricchisce così la carrellata di personaggi illustri a Padova presentata da questa XXVIII edizione della manifestazione organizzata dall'assessorato alla Cultura e al turismo del comune di Padova con il contributo di Cassa di Risparmio del Veneto.
Commissionato dai fratelli Isacco e Jacopo Treves tra il 1829 e il 1835 quale completamento della loro secentesca dimora, il Giardino Treves insiste su un’area precedentemente occupata da orti e da giardino all’italiana. Il giardino è percorso da un ramo del canale Alicorno (nome che deriva da alius cornii, cioè altro ramo del Bacchiglione) che lo divide in due parti, collegate tra loro da due ponti di cui uno a "schiena d’asino" in ferro della metà del XIX secolo. Il giardino è articolato a più livelli nella parte superiore, con due collinette a nord-ovest e nord-est e una superficie concava detta "la cavallerizza" circa due metri al di sotto del piano stradale, mentre nella parte inferiore è lievemente ondulato. Dopo un accurato restauro condotto negli anni 1996-2002, è ora possibile la vista dell’alveo della "cavallerizza" con l’annessa tribunetta, ciò che resta della serra delle palme, l’edicola con le cariatidi che nascondeva originariamente una pompa idrovora, la ghiacciaia, il tempietto neoclassico e l’imbarcadero e nella zona inferiore la "casa del giardiniere" in stile neogotico, ora proprietà privata, le fondamenta della "casa del pescatore" e la scaletta della "lavandaia".
Come altri giardini jappelliani oltre all’immediata funzione bucolica è possibile rinvenire tracce di un’ulteriore lettura del giardino in chiave illuministico-massonica, in cui i percorsi boschivi celano itinerari iniziatici, con un corridoio sotterraneo, un tempietto, una casa del templare e una grotta dell’alchimista, quali tappe evocative della ricerca della verità assoluta.