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Il Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione raddoppia: inaugurata una nuova ala

Il progetto di ampliamento nasce nel 2016, con l’acquisto dell’ex Teatro Parrocchiale di Mejaniga di Cadoneghe già chiuso da anni, e ha portato al recupero di un’area in forte degrado

Il Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione (GVDR), struttura del Gruppo GHC - Garofalo Health Care non lascia, bensì raddoppia: citando il titolo di una storica trasmissione, viene presentato l’ampliamento della sede principale di Cadoneghe di GVDR Gruppo Veneto Diagnostica Riabilitazione, uno dei più importanti centri di diagnostica e riabilitazione della Regione Veneto per volumi e qualità delle prestazioni erogate, dotato anche di altre tre strutture: una a Padova, una a Scorzè (nei pressi di Venezia) e una a Conegliano, in provincia di Treviso.

Ampliamento 

Il progetto di ampliamento nasce nel 2016, con l’acquisto dell’ex Teatro Parrocchiale di Mejaniga di Cadoneghe già chiuso da anni, ed ha portato al recupero di un’area in forte degrado. L’investimento è stato di oltre 4 milioni di euro ed è avvenuto nel rispetto delle tempistiche previste, nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia. Con l’ampliamento inaugurato oggi, la sede GVDR di Cadoneghe raggiunge una estensione totale di oltre 5000 mq. La nuova ala ospita al piano terra l’attività di riabilitazione neuropsicologica con una palestra di circa 400mq, dotata della piattaforma Viktor, la seconda installata in Italia, che consente la deambulazione a pazienti tetraplegici e paraplegici mediante un binario fissato al soffitto. La palestra dispone anche di una pedana stabilometrica Hunova, per la valutazione della stabilità del paziente e il laboratorio Lab Brain per il trattamento dei disturbi neurologici, psicologici, fisici e comportamentali. Il primo piano oltre ad ospitare due ambulatori destinati al Punto Prelievi ed alla Podologia, dispone di un ambulatorio chirurgico e di una sala operatoria extraospedaliera dotata di attrezzatura di ultima generazione, tra cui un “touch panel” che visualizza l’intensità dell’illuminazione, la temperatura, l’umidità e la qualità dell’aria, segnalando con un allarme gli eventuali scostamenti dai parametri programmati, previsti dalla normativa vigente. L’ambulatorio chirurgico ospita invece una colonna endoscopica dotata di 5 endoscopi ed intelligenza artificiale per gastroscopie e colonscopie. Un sistema all’avanguardia che fornisce al medico una visione migliore della mucosa, garantendo standard qualitativi elevatissimi. L’intelligenza artificiale consente addirittura di riconoscere in tempo reale i polipi intestinali che hanno maggior rischio di trasformarsi in tumore. Nell’ambito del dipartimento di chirurgia ambulatoriale verranno eseguite prestazioni di chirurgia vascolare venosa, di chirurgia oculistica, chirurgia ginecologica ed otorinolaringoiatrica, chirurgia estetica ed asportazioni dermatologiche. L’ultimo piano inoltre ospita diverse attività ambulatoriali, tra cui la Telemedicina, e la medicina del lavoro La nuova struttura infine è dotata di pannelli fotovoltaici in grado di fornire 33mila KWh anno, evitando l’immissione nell’atmosfera di 17.500 chilogrammi di anidride carbonica.

Gvdr

«Il progetto di ampliamento nasce dalla brillante intuizione di Giuseppe Caraccio e Maria Stella Zaia - commenta Maria Laura Garofalo, Amministratore Delegato di Garofalo Health Care - che nel 2016 con la società immobiliare GVDR sas, decisero di portare avanti il progetto di ampliamento con un investimento di circa 3 milioni di euro. Quando a dicembre 2022 GVDR è entrata a far parte del Gruppo GHC - Garofalo Health Care, abbiamo sin da subito apprezzato la lungimiranza del progetto sposandone, in toto, gli obiettivi e di conseguenza deliberando investimenti aggiuntivi per potenziarne ulteriormente le finalità». Aggiunge Giuseppe Caraccio, presidente del consiglio d'amministrazione e direttore sanitario di Gvdr: «Un investimento importante in una fase storica in cui il bisogno di sanità è crescente visto anche l’invecchiamento della popolazione. Come ho sempre detto la nostra attività non fa concorrenza al servizio sanitario regionale poiché le strutture private accreditate rappresentano la seconda gamba del sistema sanitario, aiutando a smaltire le liste d’attesa in linea con le necessità dei nostri utenti. Supportiamo il Sistema Sanitario Regionale in una parte importante di lavoro, che per diversi fattori (mancanza di personale, aumento di richieste di prestazioni, lunghezza di liste d’attesa e invecchiamento della popolazione) non riesce a soddisfare le richieste».

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