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Martedì, 30 Aprile 2024
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Dal Medioevo ai giorni nostri: è tutto pronto per Antiquaria Padova, la mostra-mercato in Fiera

L’evento sarà luogo di confronto tra alcuni dei più rappresentativi antiquari italiani e contatto diretto con compratori, investitori, mercanti e appassionati di differenti forme artistiche di tutti i tempi

Per i romani erano i maestri che insegnavano a leggere e scrivere la lingua classica, nel Medioevo erano gli amanuensi che ricopiavano gli antichi manoscritti, nel Cinquecento il nome indicava chi studiava le antichità e si occupava di cercare reperti antichi e preziosi per il suo signore o magari per sé. Solo nel Settecento gli antiquari divennero quelli compravano e vendevano oggetti antichi. Una sessantina di questi professionisti tra i più affermati in Italia, esporranno dal 4 al 12 novembre alla Fiera di Padova alla 39esima edizione di Antiquaria Padova, il cui taglio del nastro avverrà (su invito) venerdì 3 novembre alle ore 18 al padiglione 1 della Fiera.

Antiquaria Padova

Da molti anni consolidato appuntamento per il Nord Est e non solo, l’evento sarà luogo di confronto tra alcuni dei più rappresentativi antiquari italiani e contatto diretto con compratori, investitori, mercanti e appassionati di differenti forme artistiche di tutti i tempi. Padova è naturale bacino della tradizione storica e artistica della Serenissima nonché importante crocevia commerciale per mobili antichi ed espressioni dell’arte europea lungo le direttrici nord ed est. «Questa mostra-mercato ha saputo imporsi nel panorama nazionale come punto fermo per l’incontro tra i collezionisti (ma anche quanti si affacciano per la prima volta su questo affascinante mondo) e i più affermati antiquari italiani che garantiscono la qualità delle proposte» afferna Nicola Rossi, presidente e amministratore delegato di Padova Hall SpA. Nello stesso spazio convivono l’antiquariato di grande pregio e proposte decisamente più fruibili, in un’esposizione composta da manufatti artigianali e opere d’arte (quadri e sculture) che dal più lontano passato italiano ed europeo arrivano fino al Novecento: la mostra-mercato diventa quindi un percorso esperienziale che racconta la storia dell’arte e della manifattura dal Medioevo al Modernariato, attraversando quasi mille anni e moltissimi stili. Grazie ad una sessantina di espositori in arrivo da Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto, in un raffinato allestimento Antiquaria Padova si presenta nel padiglione 1 della Fiera con antichi mobili, pregiati dipinti e sculture, porcellane, arti decorative, gioielli, tappeti di pregiata manifattura, tessuti, orologi, editoria specializzata, arte del restauro. 

ArtePadova

Da venerdì 10 a lunedì 13 novembre 2023 l’evento si svolgerà in concomitanza con ArtePadova, Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea che comprende Contemporary Art talent Show - sezione dedicata all’arte sotto i 5.000 euro. I visitatori avranno così l’opportunità di visitare in sei padiglioni con un unico titolo d’ingresso entrambe le manifestazioni organizzate dalla società padovana Nord Est Fair e sponsorizzate da Banca Mediolanum. Media partner Radio Company.

Allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio

Gli antiquari di Antiquaria Padova arrivano da Pisa, Pistoia, Firenze, La Spezia, Matera, Sassari, Palermo, Napoli, Vicenza, Venezia, Verona, Padova, Treviso, Bergamo, Milano, Pesaro-Urbino, Modena, Udine, Repubblica di San Marino, Bologna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Lecce, Torino. C’è un olio su tela presente ad Antiquaria Padova - Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Caterina d’Alessandria di Simone Peterzano (nato nel 1535 a Venezia da famiglia bergamasca e morto a Milano nel 1599) che rivela debiti e crediti di questo autore del Cinquecento veneziano: debiti nei confronti di Tiziano di cui fu giovanissimo allievo (la famiglia si trasferì a Venezia quando Simone era piccolo) e crediti verso Caravaggio di cui fu maestro a Milano. Nonostante sia stato di fama inferiore a Tiziano e Caravaggio, Peterzano mostrò grandi qualità di tardo manierismo e i suoi dipinti sono molto rari e quasi introvabili. L’opera presente in Fiera appartiene al periodo veneziano di Peterzano di cui restano pochi lavori soprattutto a Milano dove si trasferì trentenne. Il rapporto tra l’artista e Michelangelo Merisi (Caravaggio) iniziò il 6 aprile 1584 quando il dodicenne fu messo a bottega da Simone Peterzano con un contratto di 4 anni che prevedeva vitto, alloggio e insegnamento del mestiere di pittore per 24 scudi d’oro annui. (Luciano Brandina, Rimini).

Dal restauro delle tele alla salvezza dei mobili

Non solo opere d’arte, anche ausili per il trattamento di quadri e mobili d’epoca, per leggere pennellate stratificate nel tempo e per riconoscere i materiali usati per dipingere tele e legni scoprendone l’età. Sono tra le proposte di aziende specializzate che in Fiera espongono prodotti e tecnologie (dall’antitarlo ecologico a microonde alle tecnologie diagnostiche per datazioni scientifiche di pigmenti e tessuti, facendo anche dimostrazioni pratiche. 

Aste

Sul mercato dell’arte si affacciano i compratori giovani, i Millennials con maggiori disponibilità economiche o comunque interessati all’investimento a lungo termine. Così almeno si evince dalle statistiche della casa d’aste Christie’s che rivela nel 2022 come il 34% dei suoi nuovi acquirenti sia stata composta da persone tra i 18 e i 43 anni, appassionati soprattutto di collezioni di lusso che vanno dalle sneaker agli orologi, alle borse. Analizzando i volumi di vendita di chi mette all’asta oggetti al top del lusso, risulta che i nuovi clienti provengono soprattutto dal quadrante Asia – Pacifico, area che lo scorso anno ha mostrato una flessione del 20% negli acquisti da Christie’s. Sul piano generale invece i migliori compratori sono venuti dal continente americano (40%) davanti ad Europa, Medio Oriente e Africa (34%). 

Quando è antiquariato e quando d’epoca?

Si dice di antiquariato un mobile o un oggetto che ha più di 150 anni, in caso contrario è d’epoca. Invece la produzione che definiamo semplicisticamente d’altri tempi viene detta vintage o di modernariato.  Banalmente possiamo dire che ciò che è datato ai primi anni dello Stato Italiano (1861) è d’epoca, mentre il prima è decisamente antiquariato. Sono considerati antichi anche i manufatti del primo Novecento, purché realizzati a mano seguendo tecniche artigianali tipiche del secolo precedente.  Il gusto di collezionare le espressioni del passato va molto indietro nel tempo, derivato probabilmente dall’esigenza, da un lato di conservare il ricordo degli antenati e dall’altro di vantare la sottomissione di altri popoli, copiandone a volte le qualità ritenute positive: come fu per la Roma classica che dapprima collezionò le opere dei maestri greci e poi iniziò a copiarle prima di reinterpretarle. In epoca romana antiquario era il maestro che insegnava a leggere e scrivere la lingua classica, mentre nel Medioevo si chiamava così l’amanuense ricopiatore di antichi manoscritti. Sempre nell’Età di mezzo c’era chi comperava manoscritti greci e latini, ma solo nel Rinascimento ebbe inizio un ricco collezionismo di opere rinvenute negli scavi archeologici. Nel Cinquecento il termine antiquario smise il suo significato medievale e venne chiamato così chi studiava le antichità e si occupava di trovare e collezionare reperti antichi e preziosi per il suo signore o per sé. Poi col Settecento arrivò l’Illuminismo e gli aristocratici iniziarono a pagare qualsiasi cifra per accaparrarsi oggetti antichi… Nacque la professione di antiquario come la intendiamo oggi. 

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