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Martedì, 30 Aprile 2024
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Lunedì e martedì nel Duomo di Padova l'urna con le spoglie di San Pio X: il programma

L’urna, che giungerà da Riese Pio X, sarà collocata al centro del Duomo e la si potrà raggiungere attraverso un percorso appositamente pensato che partirà dall’altare dedicato a san Pio X, posto all’inizio della navata destra della Cattedrale

Lunedì 16 e martedì 17 ottobre l’urna con le spoglie di papa San Pio X farà tappa a Padova. L’urna, che giungerà da Riese Pio X, città natale di san Pio X, sarà collocata al centro della basilica Cattedrale di Padova e la si potrà raggiungere attraverso un percorso appositamente pensato che partirà dall’altare dedicato a san Pio X, posto all’inizio della navata destra della Cattedrale.

Le celebrazioni

Per fedeli e devoti la basilica Cattedrale rimarrà aperta dalle 7.00 del mattino alla sera inoltrata per consentire di sostare in preghiera silenziosa o partecipare alle varie celebrazioni in programma. In particolare: lunedì 16 ottobre ci sarà una prima celebrazione eucaristica alle ore 7.30 presieduta da mons. Raffaele Gobbi, rettore del Seminario vescovile. A seguire, alle ore 8.15 il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, presiederà la preghiera delle Lodi cui seguirà un primo gesto di omaggio alle reliquie. Sempre durante la mattina, ma nella cripta della Cattedrale, ci sarà la preghiera del rosario alle 9.30 seguito dalla messa, curati dalla sottosezione di Padova dell’Unitalsi, di cui san Pio X è patrono. Nel pomeriggio, alle ore 16.30, in sala Pio X del Seminario vescovile (ingresso da via Del Seminario 29) mons. Stefano Dal Santo, direttore dell’Archivio storico diocesano, della Biblioteca capitolare e docente di Storia della Chiesa, proporrà una conversazione storica dal titolo «Gli otto anni più belli della mia vita». Giuseppe Sarto – Pio X e il Seminario di Padova (1850-1858). In serata, alle ore 19 il vescovo Claudio Cipolla presiederà l’Eucaristia in basilica Cattedrale, dove alle ore 21 verrà proposta una meditazione spirituale in memoria di San Pio X, papa, dal titolo Ignis ardens. Durante la giornata, al di fuori delle celebrazioni in Cattedrale, sarà possibile sostare in preghiera, percorrendo esclusivamente il percorso predisposto. Martedì 17 ottobre alle 7.30 la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo di Padova, mons. Cipolla che poi alle ore 8.15 guiderà la preghiera delle Lodi e alle ore 18 i Vespri con il saluto alle reliquie che prenderanno la strada per Venezia, dove sosteranno fino al 22 ottobre. La preghiera del Vespro di martedì 17 ottobre risponderà anche all’appello giunto dal patriarca di Gerusalemme dei Latini e presidente dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa card. Pierbattista Pizzaballa, di pregare in quel giorno coralmente per la pace. Lo stesso papa Pio X il 2 agosto 1914 scrisse una breve esortazione – Ad universos orbis catholicos (A tutti i cattolici della terra) – per pregare per la pace, a ridosso dello scoppio della prima guerra mondiale. Durante le due giornate la Cattedrale di Padova rimarrà aperta per permettere a chiunque di rendere omaggio al “papa veneto” e saranno disponibili opuscoli informativi su san Pio X, in riferimento agli anni padovani, e una scheda per la preghiera personale. Saranno garantiti inoltre i servizi di accoglienza e di sorveglianza grazie alla disponibilità di volontari e delle Forze dell’Ordine e il supporto sanitario con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Gruppo di Padova

San Pio X

A Padova, Giuseppe Melchiorre Sarto ha frequentato il seminario e sono numerose le realtà che portano il suo nome: dalla parrocchia di San Pio X affidata ai Giuseppini del Murialdo a Casa Pio X in via Vescovado dove hanno sede alcuni uffici diocesani e altri servizi, con l’annesso complesso MPX (multisala Pio X), all’Istituto diocesano di canto e musica per la liturgia San Pio X… e ancora al complesso Dolomiti Pio X ribattezzato negli anni Park Des Dolomites. Il legame forte con il seminario di Padova è testimoniato anche dalla presenza di un ampio epistolario di Pio X e di alcune reliquie: un purificatoio, uno zucchetto, un calice appartenuto a Leone XIII donato da Pio X al seminario e ora conservato in Museo diocesano; un breviario. Giuseppe Melchiorre Sarto, nato a Riese (diocesi di Treviso) il 2 giugno 1835, da una famiglia di origine padovana, viene accolto in seminario di Padova il 13 novembre 1850, grazie a una “piazza gratuita” (borsa di studio) a cui la Diocesi di Treviso aveva diritto per i seminaristi meno abbienti del proprio territorio. Giuseppe Melchiorre Sarto vivrà a Padova quelli che lui stesso definirà “gli anni più belli della mia vita”. Otto anni di formazione in cui il seminarista Sarto eccelle per capacità e personalità: «A nessuno secondo nella disciplina, di grandissima intelligenza, dalla memoria formidabile e di grande speranza» è il giudizio complessivo del primo anno, cui fa seguito al termine della formazione: «ben primo fra i coetanei». Negli anni del seminario il giovane Sarto fu anche capo della “congregazione dei chierici”, lettore, direttore della cappella musicale. Il 18 settembre 1858 viene ordinato sacerdote nel duomo di Castelfranco Veneto. Viene quindi destinato come cappellano nella parrocchia di Tombolo (1858-1867) e negli stessi anni è direttore spirituale del Seminario di Treviso e cancelliere della Curia vescovile, successivamente è parroco di Salzano (1867-1875). Nel 1884 arriva la nomina a vescovo di Mantova: qui rimarrà per nove anni, fino al 1893 quando viene elevato alla porpora cardinalizia e nominato patriarca di Venezia (1893-1903). Nel 1903, dopo la morte di papa Leone XIII partecipa al conclave e il 4 agosto 1903 è eletto papa con il nome di Pio X. Il motto papale scelto è “Instaurare omnia in Christo”. San Pio X è considerato il più grande riformatore della vita interna della Chiesa dopo il Concilio di Trento. Sono tre in particolare gli ambiti in cui interviene durante il pontificato: la liturgia (con la promozione della musica sacra e del canto gregoriano; la revisione dell’anno liturgico; la riforma del breviario; la prassi della comunione eucaristica frequente e quotidiana e le indicazioni per la comunione dei bambini); la catechesi (dedicò 21 documenti alla catechesi cristiana e realizzò il Catechismo della dottrina cristiana per tutta la chiesa cattolica); la formazione del clero (con l’esortazione Haerent animo che traccia il profilo del sacerdote; il Programma generale degli studi e le Norme per l’ordinamento educativo e disciplinare dei seminari). Morì il 20 agosto 1914. Venne canonizzato nel 1954.

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