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Economia

Niente Isa per 13mila imprese padovane in difficoltà per l'emergenza Coronavirus

Bertin, Ascom Confcommercio: «Una di quelle conquiste della associazioni di categoria che quasi mai vengono sottolineate ma che per le imprese sono molto importanti»

Da quando la pandemia ha invaso le vite delle persone e delle imprese, "dica 33" è il nuovo spartiacque che l’Agenzia delle Entrate e il governo tengono d’occhio per dire se un’azienda è in salute o meno: sotto te la stai cavando, sopra meriti di essere aiutato.

Presentazione Agenzia Entrate

E una delle cause per evitare la presentazione all’Agenzia delle Entrate delle pagelle fiscali (alias: indici sintetici di affidabilità, ovvero ISA), inizialmente previste per tutte le imprese a partire dalle dichiarazioni dei redditi dei prossimi mesi, è proprio quella del calo del fatturato. L’ultima causa di esclusione approvata in ordine di tempo nei giorni scorsi riguarda infatti 82 attività per le quali vi è stata una contrazione superiore al 33% tra il 2019 e il 2020. Il Mef, peraltro, aveva già individuato tra le esclusioni 85 codici Ateco che hanno maggiormente risentito delle restrizioni anti-pandemiche come ristoranti, bar, pasticcerie ma anche piscine e palestre. Tra le esclusioni già previste c’è poi quella relativa ai soggetti che hanno subito una diminuzione dei ricavi o dei compensi di almeno il 33% nel periodo d’imposta 2020 rispetto al periodo precedente.Infine le neoattività. Si allarga infatti la causa di esclusione per le neoattività visto che, a causa del Covid, l’esclusione dagli Isa 2021 riguarderà anche i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019.

Le conquiste

«Questa – commenta un soddisfatto Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – è una di quelle conquiste delle associazioni di categoria che quasi mai vengono sottolineate ma che per gli imprenditori sono decisamente importanti. Basti pensare che, solo nella nostra provincia, questa “esenzione dall’obbligo” riguarderà circa 13 mila contribuenti tra società, autonomi, ditte individuali e professionisti». Un parametro, quello ultimo inserito tra le quattro tipologie, che porterà alla sospensione fiscale delle pagelle per almeno 82 codici attività, tra cui alcuni settori colpiti più di altri dalla crisi sanitaria e dalle misure restrittive anti Covid, come le attività delle guide e degli accompagnatori turistici, gli alberghi, gli affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, nonché le lavanderie industriali, i taxi, il trasporto di autovetture da rimessa con conducente (Ncc), o ancora il catering continuativo su base contrattuale. Attività che vanno ad aggiungersi ad altre circa 85 che sono state oggetto di reiterate misure di restrizione come i ristoranti, le palestre, le pizzerie, le gelaterie, i negozi di abbigliamento, ecc.  In sostanza quelle che erano state individuate con i codici Ateco dai decreti ristori di fine 2020.

Rilevanza fiscale

«In ogni caso – commentano all’ufficio tributario dell’Ascom Confcommercio - va ricordato che la sospensione riguarderà la rilevanza fiscale degli Isa (cioè gli scostamenti non daranno origine ad un giudizio negativo), ma ciò non toglie che ai fini statistici sarà necessario comunque inviare all’amministrazione finanziaria i modelli con i relativi dati»

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