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Economia

Bressa: «Quasi cinque milioni di euro dal Comune a beneficio delle attività colpite dalla pandemia»

L’assessore alle attività produttive Antonio Bressa ha fatto il punto delle iniziative di sostegno economiche, ma non solo a favore delle categorie economiche colpite dalle conseguenze del Covid19

L’assessore alle attività produttive Antonio Bressa ha fatto il punto questa mattina delle iniziative di sostegno economiche, ma non solo a favore delle categorie economiche colpite dalle conseguenze del Covid19.

5 milioni

Antonio Bressa ha sottolineato: “Sono quasi cinque i milioni di euro, per l’esattezza 4 milioni e 700 mila euro di risorse che di fatto sono state messe in campo dal Comune, grazie anche al sostegno che ci ha dato lo Stato, risorse che sono andate sotto forma di esenzioni, agevolazioni, riduzione di imposizione fiscale a beneficio delle attività commerciali e delle attività economiche del Comune di Padova. E’ una somma importante, considerando il volume del bilancio del Comune, che va ad aggiungersi al sistema dei “ristori” nazionali, ed è una somma che rappresenta il massimo sforzo che un Comune può fare, ed è quello che noi abbiamo fatto quest’anno perché abbiamo l’obiettivo, in questa fase di difficoltà economiche, di evitare che ci sia chi possa essere costretto a chiudere definitivamente. Questo non lo possiamo permettere, perché le attività commerciali ed economiche sono quelle che tengono viva la città. Così come non possiamo permetterci che ci siano persone che perdono il posto di lavoro a causa di questa difficile crisi. Quindi il nostro sforzo quest’anno, e i numeri lo testimoniano, è stato massimo, e l’impegno è quello di continuare nella stessa direzione anche nel prossimo anno».

Tari e Imu

«Per dare un’idea più precisa di quanto abbiamo fatto, voglio fare qualche esempio: i plateatici di bar e ristoranti da marzo fino alla fine dell’anno sono stati gratuiti; per le attività che sono rimaste chiuse durante il lockdown c’è stata una riduzione proporzionale della TARI, la tassa sui rifiuti, legata proprio ai giorni di chiusura per quanto riguarda la quota variabile. I negozi che sono in concessione dal Comune hanno avuto una riduzione del 40% per tre mesi del canone che è andata a sommarsi al 60% che invece è previsto dallo Stato come credito d’imposta. Misure di questo tipo ce ne sono altre, come ad esempio quelle per perimetrare i mercati e fare in modo che gli ambulanti potessero continuare a lavorare anche nei mesi più difficili. O ancora il fatto che i cinema non pagano l’IMU per questa seconda rata e così anche le discoteche e gli alberghi. Tante attività che sono quelle colpite da questa pandemia e che devono avere le istituzioni a fianco”

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