Embargo russo, danni milionari per agroalimentare padovano e veneto

L'embargo russo deciso da Putin in seguito alle sanzioni della Ue per le vicende ucraine rischia di provocare ingenti danni economici all'agroalimentare veneto. Mercoledì, al Maap di Padova (che ogni anno spedisce 40 milioni di euro di merce in Russia) si è tenuto l'incontro tra operatori e Consiglio regionale, che si sta attivando e discuterà della questione la settimana prossima in Commissione per gli Affari europei. Location d'eccezione lo stand della Due Erre, che in prima persona si è vista respingere camion di pesche alla frontiera.

DURO CONTRACCOLPO. Il solo mercato di Padova lo scorso anno dal 15 agosto al 15 settembre ha avuto un volume di scambi pari a 3,5 milioni di euro. Un mercato in continua espansione, sul quale sono stati fatti consistenti investimenti di marketing, soprattutto per prodotti certificati e di qualità come Grana Padano e San Daniele. E questa è una voce molto pesante che si aggiunge alla perdita stimata di 80 milioni di euro l’anno solamente per i due mercati agroalimentari di Padova e di Verona ed ai 16 milioni per il Consorzio del Grana Padano ed ai 7 per il Consorzio del Prosciutto di San Daniele.

USCIRE DALL'IMPASSE. Oltre alle mancate vendite, ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, si sommano anche i danni provocati dall'abbassamento dei prezzi di questi prodotti che non potendo arrivare in Russia saranno destinati al mercato interno determinando così un eccesso di offerta. "Il blocco russo delle importazioni è una bomba per il settore primario veneto - ha detto il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin - Il ministro Martina ha assicurato che si farà carico di cercare una soluzione, il Consiglio regionale dal canto suo tenterà ogni azione politica per sbloccare questa impasse".