«Solo nei prossimi giorni - spiegano i responsabili di Coldiretti - sarà possibile tirare le somme ed avviare le pratiche previste in questi casi a tutela della produttività e del reddito delle aziende eventualmente colpite»
Il fortunale si è abbattuto in tutta l'alta padovana, concentrandosi in via Piovega dove una abitazione ha subito danni enormi e altre due hanno subito la rottura del tetto. Caduti tre alberi e blackout linea elettrica e telefonica
Le fiamme si sono sprigionate oggi 7 settembre alle 17 in via Candiega a Montagnana. Sono intervenuti i vigili del fuoco con più mezzi e uomini per circoscrivere il rogo. Non si segnalano feriti, l'attività di bonifica è andata avanti per diverse ore
Le segnalazioni di danni ai vigneti, spiega Coldiretti Padova, arrivano da Vo’ e dalla zona circostante fino ad Este, Cinto, Baone e Monselice, ma anche Galzignano, Torreglia e Rovolon. Fra le aree di pianura spicca, storicamente, la zona delle Vallette a Ospedaletto Euganeo
A Padova, che secondo il Gse - Gestore dei Servizi Energetici è la quarta provincia italiana per numero complessivo di impianti e la terza per trend positivo di installazioni nei primi tre mesi del 2023 con più di 3.100 nuovi tetti solari, i danni meteorologici raggiungono l’ordine di centinaia di migliaia di euro
Dichiara Giammaria Amato, direttore centrale area mercato di Bcc Patavina: «Sarà possibile usufruire di un importo massimo di 30mila euro per le famiglie e di 50mila euro per le imprese: la forma tecnica è quella del mutuo chirografario con scadenza massima 36 mesi ad un tasso fisso agevolato e una spesa di istruttoria completamente azzerata per i soci della Banca»
Il fortunale che ha interessato la frazione di Sandono a Massanzago in via Roma si è materializzato nella notte tra sabato e domenica 30 luglio. I vigili del fuoco nella giornata odierna hanno provveduto a ripristinare il tutto
Cna: «Dilazionare i pagamenti di imposte locali.Danni più frequenti sono agli impianti fotovoltaici, ai serramenti, alle vetrate, alle insegne abbattute dal vento, o provocati da alberi caduti»
La zona, fortemente votata sia alla viticoltura che alla frutticoltura, è stata colpita dalla violenta grandinata di mercoledì e decine di aziende agricole stanno facendo la conta dei danni
Spiega Coldiretti Padova: «Stavolta i danni maggiori si registrano sui vigneti e sui frutteti dell’area compresa tra Monselice, Pernumia, Battaglia Terme, Galzignano Terme e Due Carrare. La zona, fortemente votata sia alla viticoltura che alla frutticoltura, è stata colpita dalla violenta grandinata di mercoledì e decine di aziende agricole stanno facendo la conta dei danni»
Aggiunge il Governatore del Veneto: «La pragmaticità e l’operatività dei soccorritori e dei tecnici intervenuti sotto le bufere deve essere ripresa, come modello, per chi ora ha il compito di censire i danni, preparare i dossier, trasmettere le richieste di indennizzo dei cittadini e delle aziende colpite»
Ammaccature, bolle da grandine, cristalli in frantumi, fino ad arrivare a veri e propri buchi sulla carrozzeria, la lista dei danni provocati dalla grandine è lunga e, purtroppo, quasi sempre non coperta da polizza assicurativa
Una trentina gli alberi caduti, quasi tutti di privati: per questo il sindaco Gianmaria Boscaro si è raccomandato a tutti i cittadini di non trascurare la cura del verde, soprattutto nel caso si posseggano pini o piante non autoctone che sono quelle che non hanno resistito al maltempo
Il vicesindaco Andrea Micalizzi spiega: «Abbiamo avuto qualche conseguenza nella zona Torre, Pontevigodarzere, Arcella Nord, e lungo la tangenziale, dove abbiamo registrato difficoltà all’uscita di Via Vigonovese della Tangenziale Est, dove sono caduti dei rami di grosse dimensioni proprio in corrispondenza dello svincolo»
Sono centinaia le mail e le telefonate arrivate al call center di Ater Padova per segnalare i danni provocati dalla grandine: gli immobili interessati si trovano per la maggior parte nei comuni di Limena, Cadoneghe e Piove di Sacco ma le segnalazioni riguardano anche altre aree
Chicchi ghiacciati, delle dimensioni di diversi centimetri, hanno rovinato il raccolto di mais, diffuso in tutta la zona, ma anche molti orti e frutteti, vigneti, soia e altre colture. Inoltre sono decine i tetti delle stalle crivellati dalle palle di ghiaccio, insieme a quelli delle coperture di ricoveri attrezzi, magazzini aziendali, serre a tunnel per la coltivazione di ortaggi e frutta
Spiega la consigliera Daniela Bordin, delegata alla Protezione civile: «Sono state impiegate sul terreno una trentina di squadre di volontari di Protezione civile, per un totale di 120 persone, provenienti dalle aree interessate, ma coordinate dalla sala operativa provinciale per il coordinamento del volontariato. Gli interventi sono durati tutta la notte e in alcuni comuni sono ripresi in mattinata».
Chicchi grossi come delle pesche si sono abbattuti sulle colture in pieno campo, tutte nella fase clou dello sviluppo vegetativo: devastate pure diverse serre, i cui teloni sono volati via, oltre che gli orti. Registrate, inoltre, raffiche di vento di 120 orari nella zona di Codevigo
L'emergenza è scoppiata nella notte tra il 10 e l'11 luglio alle 22,45 in via dei Pioppi a Trebaseleghe. Sono intervenuti più mezzi dei vigili del fuoco che non senza fatica hanno messo in sicurezza l'area. Cause dell'incendio al vaglio degli inquirenti
Relativamente al granoturco e al tabacco, in fase di fioritura, le prime stime registrano danni attorno al 25%. La soia, invece, potrebbe riprendersi nelle prossime settimane: i danneggiamenti si attestano comunque tra il 10% e il 20%
Paura a cavallo tra il 29 e il 30 maggio in via Vigna ad Arzergrande. Per cause ora al vaglio dei vigili del fuoco è andata completamente a fuoco una struttura adiacente un'abitazione. Nessun ferito
Nella notte tra il 10 e l'11 maggio l'acqua è entrata in alcune abitazioni di Masi e Castelbaldo. Nelle prossime ore sarà possibile fare una prima stima dei danni. In città situazione sotto controllo. Vigili del fuoco e Protezione civile al lavoro per ridurre al minimo i disagi
L'episodio è avvenuto a gennaio a Resana. Due allevatori di Trento sono stati segnalati dai carabinieri alla Procura di Treviso per introduzione di animali nel fondo altrui )di un padovano) e pascolo abusivo