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Il Padova Congress pronto ad accogliere anche i più piccoli: ecco l'area "child care"

Attivata, è la prima volta in Italia in una struttura congressuale, la possibilità di accogliere bambini da 0 a 12 anni in uno spazio ad hoc, con una proposta di babysitting e di laboratori creativi durante tutta la durata degli eventi

Un’area “child care” al servizio dei congressisti, che possono così partecipare agli eventi in compagnia dei loro figli. Un servizio unico a livello nazionale, attivato a Padova Congress e ora disponibile per tutti gli eventi che ne faranno richiesta: la prima sperimentazione durante il congresso della European Astronomical Society EAS, appuntamento che dall’1 al 5 luglio riunirà 1500 ricercatori in arrivo da tutto il mondo. In quest’occasione, per tutta la durata dell’evento, una sala sarà allestita ad hoc, pronta ad accogliere bambini da 0 a 12 anni: il servizio di animazione, che propone un programma di attività ludiche, creative ed educative, sarà gestito da un’associazione con una comprovata esperienza in quest’ambito. L’idea del servizio, organizzato in collaborazione con Padova Convention & Visitors Bureau - ente di promozione turistica e congressuale, è maturata qualche mese fa nell’ambito del master in Open Innovation Management - MOIM dell’Università di Padova.

«Frequentando il percorso - spiega Stefania De Toni, responsabile di Padova Congress - ho lavorato con miei “colleghi” di team a un project work dedicato proprio allo sviluppo di Padova Congress in chiave sostenibile e inclusiva. Abbiamo verificato che, a fronte di una domanda sempre più forte di servizi che favoriscano la conciliazione, non esistono all’interno di strutture congressuali italiane esperienze di questo tipo». Il progetto nasce per facilitare la partecipazione dei congressisti, alle prese con il problema della gestione dei figli durante la trasferta all’estero: «Un servizio - aggiunge De Toni - che può contribuire a far crescere l’indotto degli eventi, perché incentiva la scelta di spostarsi con l’intero nucleo familiare, magari abbinando al congresso una visita in città nei giorni precedenti o successivi».

Sara Lucatello, prima ricercatrice Inaf che dal prossimo luglio sarà alla presidenza della European Astronomical Society EAS, precisa che «grazie al significativo contributo da parte di Inaf, organizzatore locale del congresso che ha subito creduto nel valore di questa iniziativa, il servizio sarà disponibile con una quota di iscrizione poco più che simbolica». «Una proposta - spiega - che risponde sia alla domanda dei congressisti in arrivo dall’estero, sia a quella dei congressisti del territorio, dal momento che l’evento è in programma nei mesi estivi durante il periodo di chiusura delle scuole. Il fatto che l’area child care sia allestita all’interno della struttura garantisce inoltre ai genitori la possibilità di trascorrere del tempo con i figli durante i momenti di pausa». Soddisfatto De Toni : «Una piccola, ma significativa innovazione, un passo ulteriore nel percorso che vuole fare della nostra struttura uno spazio sempre più inclusivo. Un servizio - ribadisce - che intendiamo proporre a tutti gli organizzatori congressuali».

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