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Zona arancione, Bertin (Ascom): «Un incubo dal quale non riusciamo a svegliarci»

«La disperazione sta prendendo il sopravvento anche in quei colleghi che, in questo lungo anno, hanno fatto fronte a tutto convinti che, prima o poi, le cose sarebbero andate verso una normalità che invece non c'è ancora»

«Un incubo dal quale non riusciamo a svegliarci». Se lo aspettava Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio Padova, che il Veneto passasse in "zona arancione" ma nonostante ciò non riesce a nascondere il proprio profondo disappunto.

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«Non tanto - aggiunge Bertin - per l'azione di contrasto alla pandemia che necessita di guardia alta, quanto piuttosto per la mancanza di risposte sul piano delle vaccinazioni. Io resto dell'avviso che il governatore Zaia aveva fatto bene a valutare l'ipotesi di acquisizione "in proprio" dei vaccini, come sono convinto che Draghi abbia fatto bene a mettere sul tavolo la questione del rispetto degli impegni da parte dei "big farma" con il conseguente stop all'invio degli AstraZeneca in Australia. Io sono convinto che l'Unione Europea abbia sbagliato fissando un prezzo che si è rivelato inferiore a quello che altri hanno dismostrato di poter e di voler pagare. La stessa cosa che faremmo, se potessimo, anche noi imprenditori: pagarci il vaccino, magari anche per i clienti, tanto le spese che abbiamo sostenuto e i mancati guadagni che le restrizioni ci impongono, sarebbero stati ben presto ammortizzati. Tornando alla "zona arancione" e stabilito che, di fatto, non c'è differenza tra il bar costretto a chiudere e il negozio aperto ma senza clientela, è evidente che la disperazione sta prendendo il sopravvento anche in quei colleghi che, in questo lungo anno, hanno fatto fronte a tutto convinti che, prima o poi, le cose sarebbero andate verso una normalità che invece non c'è ancora. A questo punto è chiaro che bisogna costruire una risposta che vada oltre il modello del "più chiusure" con i suoi drammatici costi economici e sociali, puntando invece e anzitutto, ripeto, sul "più vaccini". Nel frattempo, non devono mancare sostegni adeguati e immediati per chi sta perdendo molto, anzi sta perdendo tutto e decide di chiamarsi fuori con un danno che non è difficile prevedere sarà enorme per tutti. Per questo, come ha già avuto modo di dire, vaccini subito "costi quel che costi"».

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