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Lunedì, 29 Aprile 2024

Friularo, il vino dei padovani raccontato in un libro

«La volontà del testo è quella di creare tanto per l’intellettuale quanto per l’uomo pratico, un “manuale della terra del Friularo” - ha spiegato l’autore - Un manuale non tecnico né pedante, ma che contenga in maniera esaustiva tutto ciò di cui nel nostro territorio si debba andare fieri»

Qual è il vino dei padovani? Un libro sembra svelare, senza lasciare dubbi, che si tratti del vin Friularo. Il volume, edito dalla padovana CLEUP e scritto da Nicolò Calore, con il contributo di Roberto Lorin, presidente di Conselve Vigneti e Cantine, è stato presentato venerdì 3 marzo presso il plateatico del Bar Romeo da Devis (Sotto il Salone 43, Padova). Alla presentazione del volume “Memoria di acqua terra e vino - La storia del Vin Friularo”, edito da Cleup e scritto da Nicolò Calore, con il contributo di Conselve Vigneti e Cantine erano presenti Paola Ghidoni, europarlamentare e Antonio Bressa, assessore al Commercio del Comune di Padova. «La volontà del testo è quella di creare tanto per l’intellettuale quanto per l’uomo pratico, un “manuale della terra del Friularo” - ha spiegato l’autore - Un manuale non tecnico né pedante, ma che contenga in maniera esaustiva tutto ciò di cui nel nostro territorio si debba andare fieri».

Il libro raccoglie testimonianze storiche che ripercorrono un tragitto millenario, attraversando l’epopea dei primi insediamenti paleoveneti, la dominazione romana, il medioevo, i viaggi dell’imperatore Federico II di Svevia, l’epoca Carrese sino agli scontri fra Padova e Venezia, per giungere ai giorni nostri. Denominazione di origine controllata e garantita da un rigoroso disciplinare datato 2011, il Friularo si ricava da un particolare biotipo di uve raboso, uniche a bacca rosa riconosciute unanimemente come autoctone in tutta la provincia padovana e coltivate nei 14 comuni della bassa, individuati dal documento: Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, S. Pietro Viminario, Terrassa e Tribano. «Quest’opera nasce dal grande amore e dalla straordinaria passione che le genti del nostro territorio hanno sempre avuto per la coltivazione della vite - spiega Roberto Lorin - Fino dai tempi dei paleoveneti vi è traccia della presenza di vasti vigneti che sorgevano in questa fertile porzione della nostra Regione. L’uva per antonomasia era, ed è ancora oggi, la Friulara, dalla quale si ottiene un vino robusto come le braccia di chi ha saputo trarre dalla terra l’eccellenza». 

Per tutto il weekend, presso il bar Romeo da Devis, sotto il Salone, sarà possibile degustarlo nella sua versione più completa: il Friularo Fondatore Riserva del 2011. A Padova, presso l’enoteca di Stefano Zavattiero in via d'Alemagna, 32, sarà possibile acquistare il volume, così come nei punti vendita della Cantina a Conselve e Piove di Sacco. Contestualmente inizieremo un tour di presentazione del libro, nei Comuni di tutta la provincia.

Presentazione volume Friularo

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