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Al Verdi ritornano le "lezioni di storia"

La "guerra dei sessi" è il tema scelto per questo nuovo ciclo in cui si racconterà il conflitto tra donne e uomini nel corso della storia dell’umanità, nelle sue tante forme: dalla famiglia alla politica, dalla letteratura all’arte

La guerra dei sessi è il tema scelto per questo nuovo ciclo in cui si racconterà il conflitto tra donne e uomini nel corso della storia dell’umanità, nelle sue tante forme: dalla famiglia alla politica, dalla letteratura all’arte. Storie straordinarie e controverse, dalle più note a quelle sconosciute, dimostreranno soprattutto la forza, il talento, l’astuzia e l’immaginazione di alcune grandi donne che hanno combattuto le disuguaglianze di genere nei vari campi, allontanandosi dagli stereotipi sociali delle diverse epoche.      

Laterza

L’editore Giuseppe Laterza ricorda “quando trent’anni fa presentammo a Parigi la Storia delle donne, Michelle Perrot – che la dirigeva insieme a Georges Duby – disse che non si poteva fare storia delle donne senza parlare della relazione tra donne e uomini. Esplorare i conflitti tra i sessi attraverso i secoli forse ci metterà in condizione di valutare meglio anche gli attuali rapporti tra donne e uomini in questa parte del mondo.” 

Matilde di Canossa

La Lezione di apertura si terrà il 26 febbraio: Maria Giuseppina Muzzarelli proporrà la storia di Matilde di Canossa, una delle protagoniste più interessanti del Medioevo italiano. Una combattente dalla forza straordinaria che con coraggio riuscì a sopportare ingiustizie e umiliazioni, mostrando una grande attitudine al comando. Il 12 marzo Costantino D’Orazio dedicherà il suo racconto ad Artemisia Gentileschi e al tormentato processo pubblico seguito allo stupro che segnò la sua vita di donna e di pittrice di talento. La domenica successiva, il 19 marzo, Fernanda Alfieri svelerà l’incredibile avventura di un matrimonio settecentesco tra due donne in cui una, figlia del re di Polonia, recitava la parte dell’uomo. Il 26 marzo concluderà il ciclo Valeria Palumbo con una lezione su Virginia Woolf e le donne intellettuali che nella prima metà del Novecento si ribellarono alla sudditanza verso gli uomini.  

Cultura

Il sindaco Sergio Giordani sottolinea: «Sono particolarmente affezionato a questa manifestazione,  che ha riscosso un così grande successo da creare le code di padovani fuori dal Teatro Verdi.  Padova è una città di cultura che ha sempre amato queste proposte.  E’ anche per questo che abbiamo deciso come Amministrazione, di prendere in carico tutti i costi dell’iniziativa, che è così gratuita per tutti.  Siamo, con Trieste, le uniche città a farlo, nelle altre per le Lezioni di Storia, bisogna pagare il biglietto.  Sono molto orgoglioso di questo.  Grazie anche al Teatro Verdi che collabora all’iniziativa». 

Quarto ciclo

Il responsabile delle relazioni istituzionali di Editori Laterza, Ludovico Steidl spiega: «Questo è il quarto ciclo che noi facciamo a Padova con grande soddisfazione, ringraziamo il Comune che ne consente la assoluta gratuità e il Teatro Verdi. Le lezioni saranno  quattro; partiremo da una lezione dedicata a Matilde di Canossa,  un personaggio incredibile che riesce a tener testa all’Imperatore e avere relazioni dirette con il Papa del tempo, la seconda sarà quella dedicata al caso di Artemisia Gentileschi,  dove come si vedrà la denuncia del padre porta con sé un messaggio perfino poco condivisibile,  la terza  lezione sarà dedicata a questa  autodenuncia  avvenuta nell’aprile del 1725  al Sant’Uffizio di Roma, di una donna che si proclama figlia del re di Polonia e che dice di avere sposato in chiesa un’altra donna nella cattolicissima Polonia. L’ultima lezione infine è dedicata alla figura di Virginia Wolf, una donna che combatte per l’affermazione intellettuale del genere femminile, viene in un certo modo autorizzata a scrivere, deve in un certo modo chiedere un permesso, come si vedrà tutto questo negli ambienti della Londra post vittoriana ha un costo per lei che la porterà, fino al suicidio per autoaffogamento nel fiume vicino a casa». 

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