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L’archivio al femminile., le "carte" in mostra al Teatro Anatomico dell’Università di Padova

Protagoniste Elena Cornaro Piscopia, Massimilla Baldo Ceolin, Lorenza Carlassare, Libera Trevisani e Giuliana Pistoso

L’Archivio dell’Università di Padova presenta, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, la seconda edizione dell’esposizione documentale “L’archivio al femminile”. La mostra, situata nella cucina anatomica di Palazzo del Bo dall’8 marzo, vedrà esposto anche per quest’anno il verbale di laurea di Elena Cornaro Piscopia nell’originale manoscritto del 1678. Partendo dalla prima donna laureata al mondo l’esposizione riprende il tema della mostra “L’Archivio racconta: le tesi di laurea con la presentazione dei fascicoli e dei documenti più significativi relativi a laureate dell’Università di Padova, poi diventate personalità di rilievo nelle loro professioni e, talvolta, di particolare importanza per il loro contributo alla causa della parità di genere.

“L’Archivio al femminile 2023” si pone inoltre in continuità con l’edizione del 2022: se infatti quest’ultima si chiudeva con una laureata eccezionale come Elvira Poli nel 1920, a cui arrivava attraverso l’inizio della presenza rosa nell’Università con i corsi per le Levatrici di fine ‘800, l’edizione del 2023 prosegue mettendo in luce la crescita della presenza femminile nell’Università a partire dal secondo decennio del ‘900, passando per il periodo della seconda guerra mondiale e del dopoguerra, fino a sfiorare il periodo successivo al Sessantotto con Silvana Arbia, laureata nel 1976 e che oggi ricopre una carica apicale nella Corte penale internazionale.

locandina - archivio al femminile PRESS

L’esposizione tocca anche l’inizio della presenza femminile tra il corpo docente, aspetto che viene presentato attraverso i casi di Massimilla Baldo Ceolin, prima donna ad ottenere una cattedra nella stessa Università in cui si è laureata, e Lorenza Carlassare, prima donna in Italia ad ottenere la cattedra di Diritto costituzionale. Inoltre, diverse sono le laureate ad aver dato un contributo notevole per il perseguimento della parità di genere: tra le altre, Libera Trevisani, presidente della FILDIS (Federazione italiana laureate e diplomate Istituti superiori) dal 1944 al 1953 e Giuliana Pistoso, scrittrice e fondatrice della Essedue Edizioni, una delle più importanti case editrici femministe italiane.

Foto articolo da comunicato stampa

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