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"Scacco d'Atto": la Scuola Forense protagonista alla sfida tra avvocati

Dopo una accurata selezione di tracce sia in materia civile che penale svoltasi nei mesi precedenti il torneo i partecipanti si confrontano assumendo le vesti della parte civile e dell’imputato, cercando di convincere la giuria, formata da tre membri, delle ragioni della parte rappresentata

La Scuola Forense di Padova è stata protagonista della settima edizione di “Scacco d’atto”, svoltasi nei giorni scorsi a Trento.

La sfida

Si tratta di una competizione, ideata dall’avvocato Vincenzo Di Maggio, a cui gli avvocati padovani partecipavano per la prima volta. A sfidarsi nell’arte dell’argomentazione retorica i tirocinanti appartenenti a svariate Scuole forensi d’Italia. Gli “scacchisti” padovani - questo il termine che si usa per individuare i partecipanti al torneo - erano Alessia Italiano e Federico Perin per il settore civile, nonché Juan Turetta e Guenda Zanchetta per il settore penale. Dopo una accurata selezione di tracce sia in materia civile che penale svoltasi nei mesi precedenti il torneo i partecipanti si confrontano assumendo le vesti della parte civile e dell’imputato, cercando di convincere la giuria, formata da tre membri, delle ragioni della parte rappresentata. Ogni parte ha dieci minuti a testa per argomentare la propria posizione, a seguire ognuna delle parti ha a disposizione 5 minuti per repliche. A conclusione della disputa la giuria si ritira in camera di consiglio per deliberare il vincitore attraverso una dettagliata griglia che comprende ben 13 voci di valutazione. Sedici le squadre che hanno partecipato all’edizione 2023: Padova è stata sorteggiata in girone con Rovigo, Alto Tirreno (che consorzia le Scuole di Pisa, Livorno, Lucca, Massa - Carrara e La Spezia) e Teramo. Gli avvocati padovani si sono piazzati secondi nel girone dopo le sei partite disputate, mancando l’accesso alla fase finale di un solo punto a favore della Toscana.
«Voglio complimentarmi con i partecipanti - afferma Francesco Rossi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Padova - perché hanno reso onore alla Scuola forense di Padova disputando con valore ogni singola partita».

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