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Associazione istituti zooprofilattici sperimentali, la padovana Antonia Ricci nuovo presidente

Il focus dell'Aizs all'interno del consorzio si concentrerà sullo sviluppo di attività di ricerca mirate ad affrontare innanzitutto il problema delle malattie infettive epidemiche, grazie all'alto livello di competenze scientifiche trasversali presenti negli Istituti zooprofilattici

La padovana Antonia Ricci è stata nominata presidente dell'Aizs - Associazione istituti zooprofilattici sperimentali, la rete che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo e il miglioramento del sistema qualità negli Izs e che fa capo al Ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci.

Antonia Ricci

La direttrice generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, con quartier generale a Legnaro, è stata eletta all'unanimità dai dieci direttori generali degli Izs italiani: «Sono molto orgogliosa di rappresentare gli Istituti zooprofilattici e voglio davvero ringraziare i direttori degli altri Izs per la fiducia che mi hanno accordato. Stiamo vivendo in un'epoca di profondi cambiamenti, fra pandemie, cambiamenti climatici, patogeni emergenti, e vogliamo prepararci al meglio per le sfide che attendono la sanità pubblica nei prossimi anni». Oltre a garantire la rappresentanza degli Istituti in seno ad Accredia, e a svolgere attività di comunicazione per l’intera rete, l’Aizs è recentemente entrata a far parte della Fondazione INF-ACT, il progetto finanziato con 114,5 milioni di euro dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito del PNRR, che riunisce 25 organizzazioni tra atenei, enti pubblici e privati.

Aizs

Il focus dell'Aizs all'interno del consorzio si concentrerà sullo sviluppo di attività di ricerca mirate ad affrontare innanzitutto il problema delle malattie infettive epidemiche, grazie all'alto livello di competenze scientifiche trasversali presenti negli Istituti zooprofilattici. La rete degli IZS è diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale e conta 10 sedi centrali, 90 sezioni diagnostiche periferiche, 54 centri di referenza nazionale, 37 centri/laboratori di referenza internazionale. Aggiunge Antonia Ricci: «Ciascun Izs ha sviluppato negli anni delle competenze scientifico-sanitarie specifiche in ragione della propria storia, delle peculiarità dei territori di competenza, della tradizione di ricerca che ha saputo tracciare. Ma la globalizzazione ha imposto un cambio di passo, le malattie emergenti richiedono competenze trasversali in grado di integrare aspetti di salute umana, salute animale e ambientale, e anche in sanità pubblica vince chi fa rete e lavora in sinergia. Uno degli obiettivi dell'Associazione sarà la capacità di migliorare la competitività scientifica degli IZS a livello nazionale e internazionale, potenziando la ricerca e l'innovazione tecnologica. La pandemia ci ha reso più consapevoli delle nostre potenzialità e dell'importanza di lavorare insieme. Abbiamo capito che uniti possiamo fare meglio e con più forza, potremo avere più peso nell'accesso a bandi di ricerca internazionali e creare nuove opportunità di collaborazione scientifica. Questo ci permetterà di essere più competitivi dal punto di vista scientifico, mantenendo il tratto distintivo della ricerca degli IZS, che è il fatto di essere traslazionale, e quindi immediatamente applicabile per migliorare i nostri interventi di sanità pubblica».

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