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Regione Veneto e Unioncamere: «Ristori per la cultura ma non agli artisti»

AGIS Triveneto ha prontamente inviato una lettera alla Regione chiedendo di reintegrare le associazioni per “superare una incomprensibile disparità di trattamento”

«La Regione Veneto e Unioncamere stanziano 18,3 milioni di euro di ristori anche per la filiera culturale, ma il bando esclude le associazioni culturali, che comprendono la maggior parte degli artisti professionisti del territorio», a dirlo è Res-Rete dello spettacolo dal vivo. Uno sforzo importante: 18,3 milioni stanziati dalle Regione Veneto (17 milioni), e da Unioncamere (1 milione) per le imprese soggette a restrizioni in relazione all'emergenza Covid 19.  Al punto e del bando, nell'elenco dei beneficiare si legge “le imprese della filiera attività culturali e spettacolo”. È questo un segnale importante dell'attenzione che l’Assessorato alla Cultura sta rivolgendo in questi mesi al settore.

I problemi

Peccato però che accedendo al sito di Unioncamere per compilare la domanda, si scopra che le Associazioni Culturali sono escluse. Dal call center rispondono: «È un bando dedicato alle imprese». Su questo non c'è alcun dubbio, ma, come pubblicato sull’allegato 1 del bando stesso: “Si considera impresa qualunque entità che eserciti un'attività economica indipendente dalla sua forma giuridica. In particolare sono considerate tali le entità che esercitano un'attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le ASSOCIAZIONI che esercitano regolarmente attività economica”. «Confidiamo si tratti solo di un problema tecnico – dichiara Filippo Tognazzo, Presidente di RES - REte dello Spettacolo dal vivo, che attualmente raccoglie oltre 30 realtà professionali in Veneto – Le Associazioni hanno partita IVA, sono regolarmente iscritte al REA  (Repertorio Economico e Amministrativo raccolto proprio dalle Camere di Commercio), e sono in possesso dei codici ATECO indicati dal bando. Hanno perciò diritto al ristoro. In caso contrario ci troveremo di fronte ad un paradosso: il service che fa le luci viene ristorato, gli ambulanti che offrono servizi pure. Gli unici che non vengono aiutati sono gli artisti che hanno prodotto e portano in scena lo spettacolo. RES ha subito contattato la Regione Veneto che si è prontamente attivata. Abbiamo anche contattato tutte le Camere di Commercio del Veneto, confidiamo in una veloce risoluzione».

Lettera inviata

Anche AGIS Triveneto ha prontamente inviato una lettera alla Regione Veneto, chiedendo di reintegrare le associazioni per “superare una incomprensibile disparità di trattamento”. «Escludere le Associazioni Culturali – continua Tognazzo – significa dimenticare oltre il 90% delle realtà del territorio. Nel nostro ordinamento giuridico, l’Associazione Culturale è la formula più adottata per le realtà che operano nell'ambito della produzione artistica. Da anni attendiamo una riforma che distingua chiaramente fra Impresa Sociale (basata sul lavoro) e Associazione di Promozione Sociale (basata sul volontariato), ma ancora non c'è chiarezza».  Dal 2020 le Camere di Commercio di Padova, Treviso-Belluno e Venezia-Rovigo sono presenti nel C.d.A. del Teatro Stabile del Veneto e pertanto svolgono un ruolo importante nel sistema culturale Veneto. Ad oggi Unioncamere non ha pubblicato rettifiche sul proprio sito, né sui canali social sui quali iniziano ad apparire i messaggi degli esclusi. Una situazione che, se non risolta in tempo, rischia di aprire la strada a ricorsi e conseguenti possibili ritardi nell’erogazione che si tradurrebbe in un danno enorme per l'intero sistema.

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