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Trasporto pubblico

Caos trasporto pubblico, Bui: «Cambiare le procedure. Inutile cercare al Sud proponendo solo 1100 euro»

Il presidente della Provincia: «Bisogna restringere la ricerca in ambito regionale. Perché dovrebbero spostarsi da casa per una cifra così bassa con cui devono vivere e pagare l'affitto»

«Inutile chiedere ad una persona proveniente dal Sud Italia di salire a Padova per 1100 euro al mese, se poi qui deve viverci e pagare l’affitto». Il presidente della Provincia Fabio Bui s'inserisce nella questione BusItalia e personale. Mancano almeno 30 autisti, ma invece di assumere, l'azienda ne sta perdendo altri. In molti si sono licenziati, mentre i dipendenti di origini meridionali stanno lasciando il posto per altri più remunerati e vicini ai luoghi d'origine. BusItalia continua a tacere, ma la situazione diventa ogni giorno più complicata e i sindacati ormai sono alle costole dei vertici dell'azienda. 

Procedure

«Le procedure per il reclutamento del personale – continua il presidente della Provincia - con una selezione di autisti a livello nazionale si stanno dimostrando assolutamente inefficaci e inadeguate per coprire il fabbisogno. In un periodo emergenziale come quello attuale, dove saltano continuamente e in maniera crescente corse, andrebbe valutata la possibilità di “restringere” il raggio di selezione a livello regionale, con procedure altrettanto trasparenti ma più performanti rispetto al livello salariale offerto e al periodo emergenziale. E’ chiaro che la situazione va affrontata con procedure non ordinarie, che vanno oltre la contingenza pandemica per riorganizzare un servizio che sta sempre più sommando problemi anziché soluzioni».

Disservizi

«Quotidianamente riceviamo segnalazioni da parte di utenti lavoratori e di genitori di studenti che usano il mezzo pubblico che lamentano disservizi nella regolarità delle corse, supportati da prove inconfutabili - prosegue il presidente Bui - dalla ripresa dell'attività scolastica lo scorso 10/01 la situazione è andata ulteriormente peggiorando e il numero delle corse non garantite, che quotidianamente Busitalia Veneto comunica tramite i propri canali informativi, è incrementato ancora. Nelle ultime settimane si sono insediati, i nuovi vertici di Busitalia Sita Nord, Socio di maggioranza di Busitalia Veneto, ed è a loro che rivolgo tutte le mie preoccupazioni verso l'attuale situazione in cui versa il servizio di Tpl chiedendo di intervenire, in questa situazione emergenziale, attuando misure straordinarie e rapide di reclutamento del personale autista che deroghino alle procedure aziendali in essere che si stanno dimostrando, in questa fase, totalmente improduttive, inefficaci ed inadeguate».


 

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