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Accusato di violenze e abusi sessuali frontman dei Rammstein: «Inopportuno farli suonare a Padova»

«Prima di invitare certe star sarebbe il caso di informarsi anche sulla loro condotta», dichiarano dal Centro anti violenza. Il frontman della band avrebbe infatti messo in piedi un vero e proprio metodo per attirare le fan che, dopo essere state costrette loro malgrado ad assumere la cosiddetta droga della stupro, sarebbero state abusate dallo stesso cantante

Il centro anti violenza di Padova si è già espresso sulla inopportuna esibizione nella nostra città. Ma prima cerchiamo di ricostruire che cosa è accaduto e che tempesta si è scatenata addosso al più grande e famoso gruppo rock tedesco. 

Rammstein a Padova

Dovrebbero infatti suonare il 1 luglio allo stadio Euganeo, i Rammstein, ma il condizionale in questo caso è assolutamente d'obbligo. E' scoppiato infatti un caso internazionale quando quando una ragazza irlandese, Shelby Lynn, solo omonima della cantante pop, ha postato sui social foto di lividi violacei che si è ritrovata sui fianchi e sulle braccia al termine di un party svoltosi dopo un concerto della band a Vilnius, il 25 maggio. E la 24enne nordirlandese dice di non sapere come se li sia procurati anche se sa di essere stata a quella festa. 

Ragazze

Dopo la sua denuncia diverse altre ragazze hanno raccontate storie analoghe, da ogni angolo del pianeta. La band è infatti nel pieno del tour, che registra stadi e palazzetti pieni in ogni dove. Così la procura di Berlino ha aperto un’indagine. Till Lindemann, il frontman della band, sarebbe quello che insieme al suo stesso staff avrebbe messo in piedi un vero e proprio metodo per attirare le fan che poi, dopo essere state costrette loro malgrado ad assumere la cosiddetta droga della stupro, sarebbero state abusate dallo stesso cantante. Nello staff di Lindemann figura anche Alena Makeeva, ex collaboratrice di Marilyn Manson, che le avrebbe adescate. Anche la star americana è finita in una indagine simile, qualche anno, insieme alla sua collaboratrice che adesso sta lavorando con la band tedesca. 

Carnefice vittima

Le testimonianza contro Lindemann sono talmente numerose e tutte con aspetti comuni, che pare davvero difficile pensare che si siano tutte inventate la stessa storia, con gli stessi particolari. Ma come malauguratamente accade in questi casi, i fan della band si sono scagliati contro le ragazze, coprendole con ogni tipo di insulto, difendendo invece la rockstar. La vicenda è arrivata sulla scrivania anche del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che sta seguendo con attenzione il cosiddetto "caso Rammstein". 

Padova

Inevitabilmente la notizia, che sta cominciando a circolare anche sui medi italiani, ha creato diverso malcontento soprattutto tra le associazioni e le realtà che si battono contro la violenza di genere. «Prima di invitare - dichiara Mariangela Zanni, presidente Centro Veneto Progetti Donna, meglio conosciuto come centro anti violenza - certe celebrità sarebbe il caso di verificare anche la loro condotta, specialmente in relazione alle violenze sessuali. Lo avevamo detto anche in occasione del concerto di Fabri Fibra che nelle sue canzoni citava situazioni di abusi come un comportamente normale. Ma se in quel caso ci poteva essere anche l'elemento dell'interpretazioni e le intenzioni dell'artista che in realtà erano opposte a ciò che poteva sembrare, qui si parla di violenze praticate. Una storia che fa venire i brividi», ci dice al telefono. «Certo, se queste band come i Rammstein poi vendono migliaia di biglietti forse abbiamo un problema come società che invece di credere alle ragazze che hanno subito degli abusi e che accusano, crediamo alla rockstar. Forse non sarebbe stato il caso di invitarli a Padova». 

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