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Alla Kioene Arena tutta la pallavolo italiana per l'ultimo commosso saluto al Paso

Sedie distanziate, la bara di Michele Pasinato con due maglie, la 13 della mitica El Charro Padova e la 15 della nazionale, con la quale ha vinto il titolo mondiale e due campionati europei. Ci sono molti suoi ex compagni di nazionale, non manca neppure Julio Velasco, il tecnico che ha segnato la pagina più bella della pallavolo italiana, di cui Michele Pasinato era un pilastro

Sedie distanziate, la bara di Michele Pasinato con due maglie, la 13 della mitica El Charro Padova e la 15 della nazionale, con la quale ha vinto il titolo mondiale e due campionati europei. Si presenta così la Kione Arena nel giorno del saluto al grande campione, con le persone in silenzio, commosse, per ricordare una figura straordinaria come Michele Pasinato. Il feretro del Paso è entrato accompagnato dai familiari, i figli Giorgio ed Edoardo e la moglie Silvia. Stroncato da una grave malattia a cinquantuno anni, è tuttora il recordman di punti segnati nella regular season della massima serie del campionato italiano. 

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Su due maxi schermi scorrono le splendide immagini di questo grandissimo campione, taciturno quanto implacabile sotto rete. «Ha combattuto con tenacia contro la malattia, sempre forte fino a che ha potuto. Ha lasciato un vuoto ma il ricordo di lui non verrà mai meno. Siamo umanamente provati ma confidiamo nella fede per avere conforto». Sono le parole di Don Gianluca, parroco di Voltabarozzo a celebrare la messa insieme ai sacerdoti che lo hanno preceduto nella parrocchia e don Luca Gottardo, ex giocatore del Padova che ha lasciato la carriera di giocatore per prendere i voti. Ci sono molti suoi ex compagni di nazionale, non manca neppure Julio Velasco, il tecnico che ha segnato la pagina più bella della pallavolo italiana, di cui Michele Pasinato era un pilastro, che giunge al palazzetto quando la cerimonia sta cominciando e prende posto vicino ai suoi campioni giunti qui per salutare il compagno di tante avventure e trionfi. Ci sono anche i dirigenti della federazione nazionale, regionale e provinciale. E tanti, tanti giovani atleti che sono stati da lui allenati. 

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Don Luca durante la predica ha spiegato il perché della scelta della Kioene Arena: «Questo palazzetto abituato ad altri ritrovi diventa oggi luogo di preghiera e di ricordi per accompagnare in cielo Michele. Siamo qui per trovare uno spazio più ampio ma anche perché questo luogo ha un valore simbolico. Ci stringiamo attorno alle famiglia di Michele. Quella di padre e di figlio e quella della pallavolo. Una palestra di vita e di valori, per lui e coloro che lo hanno incontrato. Impossibile ripercorrere la brullante e intensa carriera di Michele. E’ stato unoi dei protagonisti della pallavolo padovana, italiana con una fama che è arrivata in tutto il mondo».

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Don Luca ha ripercorso la carriera di Michele Pasinato, una delle stelle della Nazionale di pallavolo di Julio Velasco ribattezzata ‘squadra del secolo’. Nel 1998 ha contribuito alla conquista dell’oro azzurri ai Campionati mondiali di Tokyo, la medaglia d’oro agli Europei del 1993 a Turku e a quelli del 1995 ad Atene. Sei le World League vinte da con l’Italia. A livello di club il palmares di Pasinato contempla una Coppa Cev nel 1994 conquistata con la squadra del Petrarca Padova. «Nato a cittadella nel ’69, ha cominciato a 13 anni a praticare la pallavolo. A 16 è già a Padova, qui comincia la meravigliosa avventura di questo atleta che ha fatto la storia della pallavolo. Ha portato soddisfazione e orgoglio a tutti gli amanti dello sport. Grazie alle sue più di 250 presenze con la maglia azzurra di una generazione di fenomeni. Con la nazionale di Velasco ha trionfato a Tokyo. Paso ha chiuso nel 2006 ma l’amore e la passione per la pallavolo non è mai finito. Per questo si è occupato con tanti giovani, con il Valsugana e la pallavolo Padova. Non ha mai ostentato i suoi successi, si è messo a completa disposizione dei ragazzi. Loro si devono dire orgogliosi di essere stati allenati da lui. Passione che ha trasmesso anche ai figli, Edoardo a Giorgio». Sugli spalti ci sono anche i suoi giovani atleti, il palazzetto si riempie sempre più con l’andare dei minuti. In rappresentanza della città di Padova l’assessore Diego Bonavina che è stato uno dei promotori della cerimonia alla Kioene Arena, un luogo che allo stesso tempo potesse accogliere tante persone e rappresentare bene la figura di Miche Pasinato. Una scelta condivisa anche dalla famiglia. 

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Commovente il saluto di Andrea Zorzi, Luca Cantagalli, Andrea Lucchetta, Paolo Tofoli, Lorenzo Bernardi, Andrea Gardini, Pasquale Gravina, Andrea Giani e Samuele Papi che si sono a lungo soffermati a salutare la moglie Silvia e i due giovani figli del Paso. 

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