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Legambiente contro Alì: «Favorendo la grande distribuzione non si aiuta il piccolo commercio»

«Hanno provato a presentarlo come il primo magazzino green della grande distribuzione - ricorda Francesco Tosato, presidente di Legambiente Padova - ma è evidente che non sarà così, visto che se fosse realizzato cancellerebbe 15 ettari di terreni agricoli»

Legambiente torna all’attacco contro il progetto del nuovo polo logistico di Alì a Granze di Camin: «Hanno provato a presentarlo come il primo magazzino green della grande distribuzione - ricorda Francesco Tosato, presidente di Legambiente Padova - ma è evidente che non sarà così, visto che se fosse realizzato cancellerebbe 15 ettari di terreni agricoli. Ci sembra piuttosto un buonissimo affare per Alì, che farebbe enormi guadagni se i terreni che ha acquistato come agricoli venissero dichiarati edificabili. Secondo le nostre stime ne ricaverebbe un plusvalore fondiario superiore ai 30 milioni di euro».

Piccolo commercio

Da Legambiente osservano inoltre che il nuovo magazzino è progettato per incrementare un’attività che è in continua crescita, aprendo nuovi supermercati e potenziando il commercio online. Nel frattempo a Padova i piccoli esercizi al dettaglio di prodotti alimentari sono diminuiti del 20% in soli 10 anni secondo dati Confcommercio 2023, anche a causa della crescita della grande distribuzione organizzata e dell'aumento del commercio online. Una crisi che impoverisce vitalità e vivibilità dei nostri quartieri, confermata nei giorni scorsi dal Comune di Padova, che tra il 2022 e il 2023 ha censito un saldo negativo di meno 5 negozi di commercio al dettaglio con superfici di vendita inferiori ai 250mq.

Legambiente Padova

«La crescita dell'e-commerce e di supermercati come funghi, accompagnata dalla chiusura dei piccoli negozi, sarà forse un fenomeno ineluttabile dei nostri tempi - osserva Sandro Ginestri, vicepresidente di Legambiente Padova - ma quantomeno non andrebbe favorita in maniera così dimessa. Il Comune di Padova, per accontentare le richieste di Alì sembrerebbe infatti pronto a contraddire gli impegni per lo stop al consumo di suolo presi in campagna elettorale e in questi anni di amministrazione, concedendo di cementificare in un colpo solo, il doppio degli ettari consumabili in tutto il territorio comunale con le aree di nuova urbanizzazione previste nel Piano degli Interventi. Confcommercio e Confesercenti dal canto loro, hanno battezzato addirittura come salvifico il nuovo magazzino Alì dichiarando a riguardo che "se Padova non investe muore", tenendo un atteggiamento del tutto opposto a quando si battevano per salvaguardare il commercio di vicinato a Due Carrare, contro l’apertura del centro commerciale che doveva sorgere di fronte al Catajo. Si tratta certamente di progetti diversi, ma non è chiaro come il magazzino Alì possa aiutare i piccoli commercianti padovani e quei negozi di vicinato che Ascom Confcommercio allora definiva inversamente proporzionali al degrado dei nostri centri urbani».

Voto

Nei prossimi mesi, il Consiglio Comunale di Padova dovrà votare sulla richiesta di cambio di destinazione d'uso dei terreni agricoli nei quali Alì vorrebbe realizzare il nuovo polo logistico. Legambiente perciò rivolge un ennesimo appello ai consiglieri comunali, per un voto coerente con l'impegno per lo stop al consumo di suolo, in una città che ha già cementificato metà del suo territorio, in un contesto di fragilità idraulica che è sotto gli occhi di tutti anche in questi giorni.

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