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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Leroy Merlin tentenna, cantiere mai aperto e costi che salgono di 12 milioni di euro

I francesi sembrano disposti ad iniziare lo stesso i lavori all'ex Foro Boario, ma i prezzi continuano a salire, esattamente come i dubbi sulla convenienza dell'operazione che da 33 passa a 45 milioni

Leroy Merlin rallenta. I costi per realizzare l'attività di bricolage dentro la ex cattedrale Davanzo sono aumentati, passando da 33 milioni di euro a circa 45. Questo il motivo per cui il cantiere non è ancora stato aperto, nonostante fosse stato annunciato addirittura a gennaio. Ad oggi, i franceso sono ancora determinati a partire, nonostante i 12 milioni di euro in più da investire, ma se i costi dovessero continuare a salire, non è esclusa la retromarcia. Ad aver rallentato tutto è stato l'aumento del prezzo dei materiali dovuto alla guerra in Ucraina

La situazione attuale

I lavori sarebbero dovuti partire tra dicembre e gennaio, ma di operai e ruspe neanche l'ombra. Palazzo Moroni ha approvato il progetto esecutivo di tutti gli stralci e i locali sono stati liberati, proprio per permettere l'avvio del cantiere, ma tutto si è fermato a causa dei costi troppo alti. Oltre all’enorme attività commerciale, i lavori previsti da Leroy Merlin riguarderanno anche la viabilità, ma attraverso un percorso diverso e meno celere. L'accordo prevede un nuovo cavalcavia da 9 milioni di euro lungo 60 metri sopra la tangenziale ovest. Con il nuovo ponte, chi arriva dall’autostrada potrà entrare direttamente nella zona dove c’è anche il Geox, che anche per questo motivo dovrebbe partecipare all’operazione. L’operazione doveva costare in tutto 33 milioni di euro.

Il progetto di Leroy Merlin

Il punto vendita sarà da 20 mila metri quadri e all’interno della cattedrale disegnata negli anni ’60 dall’architetto Giuseppe Davanzo. Sarà sistemato il parcheggio da 2.300 metri quadri sui 200 mila complessivi dell’area. Nel negozio anche magazzino scorte, uffici e spazi di servizio al personale, laboratori FabLab, servizi al pubblico. L'ex cattedrale sarà conservata per intero, compreso il soffitto e la struttura delle vecchie tribune. Non sarà prevista invece l'insegna, per tutelare il bene artistico-culturale. I patti includono anche il coinvolgimento di 80 aziende fornitrici padovane o al massimo della provincia o della regione. Si tratta delle imprese installatrici e che forniranno i materiali per la realizzazione del nuovo negozio. Garanzie anche occupazionali: sulla convenzione c'è scritto nero su bianco che saranno assunte 207 persone e che la priorità dev'essere data a residenti o domiciliati a Padova. Di queste 207, 42 dovranno essere lavoratori in mobilità o cassa integrazione. All'inizio i lavoratori a tempo indeterminato saranno il 40%, per arrivare entro i primi tre anni dall'apertura all'82%, quindi 170 su 207.

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