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E' morto il designer Gaetano Pesce: aveva messo in croce l'Italia sul Liston

Aveva 84 anni è si è spento nella sua casa di New York, dove viveva da lungo tempo. Indimenticabile il suo passaggio a Padova nel 2018, con le polemiche scatenate dalla sua installazione che avevano coinvolto critici come Daverio e Sgarbi

E' morto Gaetano Pesce, il grande designer e artista, famoso in tutto il mondo. Aveva 84 anni è si è spento nella sua casa di New York, dove viveva da lungo tempo. «È con il cuore pesante che annunciamo la scomparsa del visionario creatore Gaetano Pesce», si legge in un post pubblicato dal suo staff su Instagram. Nato a La Spezia nel 1939, Pesce aveva studiato architettura e disegno industriale a Venezia. Ha vissuto a Helsinki e Parigi e dal 1983 viveva negli Stati Uniti. 

Nel maggio del 2018 il Liston ospitò due sue installazioni. Soprattutto una, "l'Italia in croce" fece non poco discutere. Ci furono addirittura gli interventi di Daverio e Sgarbi in difesa dell'artista che fu attaccato anche da forze politiche. L'intervento dei due critici d'arte finirono per smontare le polemiche, ma non si può certo dire che il suo passaggio in città sia passato sotto traccia. A volere fortemente le opere di Gaetano Pesce fu l'assessore Andrea Colasio che difese a spada tratta la scelta. 

Creatore visionario, tra le voci più libere di questi anni nel design, nell'arte e nell'architettura, Gaetano Pesce era famoso oltre che per le sue poltrone Up in poliuretano con forme antropomorfe, tra cui una che evoca il corpo di una donna voluttuosa, anche per i suoi mobili colorati e giocosi. Negli ultimi mesi, come racconta il suo staff su Instagram, aveva avuto "problemi di salute" ma "è rimasto positivo e sempre curioso".

Il suo sogno era di avere una sala dedicata all'interno del castello dei Carraresi e poi non aveva mai abbandonato il progetto di "architettura impossibile" legato a Ponte Molino. L'idea visionaria era quella di collegare Giotto e Galileo, rendere il Ponte Molino punto di osservazione della città, consentire tutto il percorso del Bacchiglione pedonabile quasi stando a pelo d'acqua. Racconta l'assessore Andrea Colasio: «Nutriva un grande amore per la nostra città e lo testimonia il fatto che giusto a metà marzo ci eravamo sentiti perché aveva idee e progetti da proporre. E soprattutto ci teneva ad avere uno spazio espositivo al Castello dei Carraresi. Una grande perdita, un visionario che sapeva tradurre in realtà suggestioni impossibili. Certo, il suo progetto per Ponte Molino è di difficilissima realizzazione, però è la prova di quanto fosse legato alla nostra Padova». 

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