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Posa della prima pietra al centro "Il Passero": ospiterà persone con problematiche di autismo

La struttura sorgerà presso l'ex vivaio Gribaldo, in via Tremignon e sarà realizzata in due fasi. All'evento odierno, 6 aprile, ha presenziato l'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin

L'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin ha posato oggi pomeriggio 6 aprile la prima pietra per la realizzazione del centro diurno “Il Passero”, dedicato a persone con autismo nella frazione di Vaccarino, nel comune di Piazzola Sul Brenta. Si tratta di un progetto realizzato dalla Cooperativa Sociale “Il Graticolato”. Hanno presenziato tra gli altri il vescovo Giuliano Brugnotto e il sindaco di Piazzola Valter Milani.

La struttura

La struttura sorgerà presso l' ex Vivaio Gribaldo, in via Tremignon e sarà realizzata in due fasi. Inizialmente i posti a disposizione saranno 15. Nella ripianificazione 2024 il comitato dei sindaci dell'alta padovana ha autorizzato la programmazione di altri 15 posti. Il futuro centro diurno sarà quindi di complessivi 30 posti e sarà realizzato in 2 stralci. «Una iniziativa concreta e importante – ha detto Lanzarin - ai bisogni che il territorio dell'alta padovana e dei comuni della cintura padovana limitrofi esprimono per una risposta strutturata ai disturbi dell'autismo e ai disturbi multisistemici del neurosviluppo. Come Regione – ha aggiunto – da anni dedichiamo particolare attenzione alle persone con disturbi dell’autismo, una patologia che presenta importanti e complessi risvolti non solo sanitari, ma anche sul piano sociale, che coinvolgono pesantemente le famiglie dei pazienti e continueremo a farlo anno dopo anno e su tutto il territorio regionale». 

Malattia diffusa

«Si stima – ha aggiunto l’assessore - che un bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni di età, presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi. E' una patologia che richiede un percorso di presa in carico che consideri non solo la persona che ne soffre, ma che allarghi gli interventi all’ambito familiare. Come regione Veneto abbiamo intrapreso un percorso innovativo, che va ad integrare quello già esistente, per la presa in carico delle persone che soffrono del disturbo dello spettro autistico, prevedendo non solo modalità dirette di intervento, ma valutando un percorso di inserimento nel mondo del lavoro, nella società, all’interno della famiglia e nella carriera scolastica».

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