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La realtà sotto forma di noir: crimine, politica e ricatti nel nuovo romanzo di Massimo Carlotto

Presentato venerdì al Pedrocchi questo che è noir atipico e corale, in cui il crimine può riguardare ed entrare nella vita di tutti e dove l’interesse personale si scontra con la verità e la distorce secondo il proprio interesse e chi è d’intralcio viene tolto di mezzo e dove la tecnologia è utilizzata nel modo peggiore, per controllare, sottomettere, scavare nelle vite degli altri

Si apre con una sparatoria in un parcheggio, il nuovo romanzo noir di Massimo Carlotto. A seguito dello scontro a fuoco rimangono uccisi due giovani agenti di polizia, una donna e il suo assassino. Tutti morti. Una vicenda di parecchi anni fa, un fatto realmente accaduto nel 2005, qui a nord est. Un crimine su cui Massimo Carlotto ha prima preso spunto e poi tratto ispirazione per il suo nuovo romanzo, "Trudy", edito da Einaudi. Un noir atipico, in cui il crimine può riguardare ed entrare nella vita di tutti. Dove l’interesse personale si scontra con la verità e la distorce secondo il proprio interesse e chi è d’intralcio viene tolto di mezzo e dove la tecnologia è utilizzata nel modo peggiore, per controllare, sottomettere, scavare nelle vite degli altri. 

La vicenda del conflitto a fuoco e dei quattro morti è il prologo di tutto quanto accadrà dopo. L'assassino della donna, che finisce per uccidere chi lo scopre e per morire anche lui, è un uomo specializzato nel "raccogliere informazioni in territori ostili", un esperto di sicurezza privata che si è fatto le ossa durante le missioni militari in Somalia. Un uomo sul quale si smette immediatamente di indagare e perfino di scrivere. Già perché immediatamente dopo la commozione generata dalla morte degli agenti e della donna, oltre che dell'uomo, non si indagherà di fatto piu e neppure la stampa se ne occuperà. Eppure da raccontare ce ne sarebbe stato visto che dalla perquisizione nella casa dell'uomo emerge un'altra arma che poi risulta essere stata utlizzata per omicidi di altre donne, soprattutto dell'est e prostitute. Molti dei protagonisti del libro, "Trudy" è un romanzo corale, sono direttamente o indirettamente legati alla vicenda iniziale, anzi ne sono il risultato, se così si può dire. 

Si legge tutto di un fiato, "Trudy", diventa davvero impossibile mollarlo una volta entrati in sitonia con la storia. E questo accade subito, perché come ha spiegato proprio lo scrittore di fronte ai tantissimi che da giorni si erano prenotati per la sua presentazione presso la sala Rossini del Caffé Pedrocchi, lo stile di scrittura va incontro al lettore con un ritmo che facilita enormemente la lettura. Eppure la vicenda è tutto fuorché semplice. Racconta di un mondo, che è poi il nostro, in cui politica, imprenditoria e crimine non solo si mescolano facilmente ma sono di fatto un corpo unico che si regge sul controllo, sullo scambio di informazioni, dove bene e male non si distinguono mai. 

Un romanzo dove gli uomini, soprattutto loro, mostrano il peggio di se Dove il sistema politico, per reggere, per sopravvivere, si affida a esperti di sicurezza privata, a società come ce ne sono tante e nelle quali lavorano quasi sempre persone che hanno avuto un passato nelle forze dell'ordine o in quelle armate. Scelgono il privato, almeno quelli che incontriamo nel libro, o perché si rendono conto che guadagneranno di certo di più o perché sono disillusi. Queste agenzie diventano di fatto la manovalanza spregiudicata e specializzata di chi vuole avere tutto sotto controllo. E i modi per farlo sono tanti, e inevitabilmente violenti.
I pretoriani, così si chiamano tra loro queste figure che agiscono in quello che prosaicamente avremmo definito il "mondo di mezzo per edulcole, la realtà.
Cosa che di certo non fa Carlotto, però. Anzi. 

Il libro del quale non vogliamo anticipare troppo per non togliere gusto e sorpresa ai lettori che di certo saranno tanti, come è sempre quando escono i romanzi noir dello scrittore padovano, mette al centro anche altre questioni, prima fra tutte il lavoro. Lo sfruttamento, le condizioni deiblavoratori, i ricatti...  C'è tutto, perfino i pestaggi dei sindacalisti e non sono contorno o sfumature, ma parte integrante del racconto, che è uno spaccato di cosa è diventata la nostra società dove corruzione e ricatti la fanno da padrona. 

E Trudy? E' di fatto la protagonista del libro, è la sua vicenda quella attorno a cui si snoda tutta la narrazione. Una giovane donna che si trova a dover affrontare qualcosa di più grande di lei e che si dimostra in grado di farlo. Ma di più non vogliamo dire. C'è anche un'altra donna che, al contrario, a certe situazioni è più abituata, Serena, la moglie di un sindacalista. Le loro vicende a un certo punto si incroceranno e sarà fonte di ispirazione e soprattutto di coraggio per Trudy. Non è il suo vero nome, e lo si scopre presto nel libro. Ma chi vuole decidere delle vite degli altri pensa di poter fare anche questo. Non sapere chi è una persona, ma cosa farla diventare. O almeno questa è l'intenzione, anche se con lei, alla fine, non ce la faranno. Ma non diciamo di più.

Un romanzo ambientato nelle zone più produttive del nostro paese, tra Milano, quella che Massimo Carlotto ha definito la "città Stato", l'Emilia Romangna e la Toscana con il Veneto che rimane davvero sullo sfondo. Un gioco di intrighi in cui viene rappresentata la nostra società odierna come solo un romanziere può fare, perché giocando con la realtà sommersa e con una narrazione che inevitabilmente è di fantasia ma che si ispira a fatti che sono realmente accaduti, guardandosi bene dal dare riferimenti troppo diretti, racconta cosa siamo diventati. Un mondo dove la politica si controlla a vicenda, dove i ricatti sono dietro l'angolo, dove chi dovrebbe andare a fondo alle questioni non viene messo nelle condizioni di farlo e dove, anche il "quarto potere", la stampa, è succube di questa situazione. Non ne esce bene nessuno da questa vicenda, né la politica, la sicurezza privata, l'imprenditoria e la stampa. Nessuno, a parte Trudy e Serena.

Massimo Carlotto durante la presentazione al Pedrocchi

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