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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Agna

«Le maestre che hanno tolto il Bambino Gesù non meriterebbero di ricoprire un ruolo nella nostra scuola»

Ad alimentare la polemica è anche Alberto Villanova, capogruppo di Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale: «Scelta gravissima ed inaccettabile: rischieremo un giorno di ritrovarci senza i nostri valori guida»

«La decisione della scuola di Agna, nel Padovano, di eliminare il termine “Gesù” dalla recita di Natale per non offendere i bambini delle altre confessioni è una scelta gravissima ed inaccettabile. Nel nostro Paese, le nostre tradizioni e la nostra cultura sono quelle che noi tutti conosciamo e di cui certo non dobbiamo vergognarci, anzi. Gesù e i suoi insegnamenti parlano di pace e rispetto, mica di violenza o guerra. Negli altri Paesi dove esistono altre confessioni si celebrano i riti previsti secondo le usanze e religioni. Come è giusto che sia. Per questo non capisco l’atteggiamento di una piccola ma sempre combattiva minoranza di casa nostra di rinunciare alla nostra cultura in nome di un non chiaro rispetto verso le altre confessioni. Perché, poi, dovrebbero essere i bambini a pagare il conto di questa scelta sconsiderata? La recita di Natale si chiama così per omaggiare la nascita di Gesù, o sbaglio? A furia di arretrare sulle nostre tradizioni, rischieremo un giorno di ritrovarci senza i nostri valori guida, quelli che, per intenderci, hanno permesso all’Occidente di crescere nel rispetto dei diritti e della libertà»: ad affermarlo è Alberto Villanova, capogruppo di Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale.

Il commento del sindaco di Cadoneghe

«Le maestre che hanno tolto il Bambino Gesù non credo meriterebbero di ricoprire un ruolo così importante nella nostra scuola. Un ruolo educante, di integrazione. E non ne faccio solo una questione di credo. Si chiama rispetto per chi crede. Ma anche rispetto per la nostra storia, le tante storie della nostra infanzia e del calore delle nostre famiglie. Le tradizioni d’un tempo che gelosamente custodiamo nelle nostre case e nei nostri cuori non sono possiamo consegnare all’ipocrisia del momento. Negandoci, nascondendoci, rinnegando chi siamo, cancellando i nostri valori - ha proseguito Marco Schiesaro sindaco di Cadoneghe - non promuoviamo l’integrazione bensì il nichilismo, il nulla, l’appiattimento della nostra comunità. E non è ciò che io voglio, ne noi vogliamo. Togliere il Bambino Gesù è un atto violento, insopportabile che nasconde una profonda mancanza di rispetto che non posso accettare. Il Bambino Gesù resta lì dov’è da 2000 anni. Li deve restare, nella nostra storia, nei nostri cuori indelebile nella memoria collettiva di tutti noi».

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