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Un miracolo: Laila cresce e nasce sana grazie all'intuizione della Medicina Prenatale dell'Ulss 6 Euganea

Laila è nata a 34 settimane all'ospedale di Treviso, ad aprile in pieno lockdown, con un peso di 1.188 grammi: adesso la bimba ha compiuto quattro mesi, pesa 4,5 kg e gode di ottima salute

La gioia di scoprirsi incinta, in attesa di una femminuccia, si scontra con un'improvvisa brutta notizia: la bambina che Lucia porta in grembo, al controllo ecografico, si presenta estremamente piccola, sofferente di quello che in gergo medico si definisce "ritardo di crescita fetale intrauterino precoce", si muove pochissimo e il liquido amniotico è molto scarso, ben al di sotto della soglia di sicurezza (una riduzione quantitativa detta "oligoidramnios").

Il caso

Siamo alla 22esima settimana di gravidanza e le prospettive di sopravvivenza per la bimba sono ridotte sia per l'epoca gestazionale precoce, sia per le condizioni compromesse della piccola. Il liquido amniotico svolge infatti numerose azioni per la crescita fetale, permettendo lo sviluppo polmonare e la libertà dei movimenti. Alla nascita il bimbo si muove perchè nei nove mesi si è "allenato" nel liquido amniotico, effettivo "compagno di vita". L'esiguità di quest'ultimo può rivelarsi dunque fatale, sia per la crescita che per la sopravvivenza. In assenza di altre possibilità terapeutiche eccetto l'attesa passiva, l'equipe di Medicina Prenatale dell'Ulss 6 Euganea decide di essere proattiva e propone alla signora Lucia di sottoporsi ad amnioinfusione fetale, una procedura datata e quasi non più utilizzata per due ordini di motivi: la sempre più scarsa expertise dei professionisti e la sua rara efficacia. Ma in questo caso la rarità la terapeutica è stata la salvezza.

La procedura

Attraverso un ago sottile, sotto guida ecografica, si inietta nel sacco amniotico del liquido. Il liquido che manca. Lucia accetta di sottoporsi a questa metodica che risulta funzionare. A distanza di 4 settimane la tecnica viene ripetuta per la seconda e ultima volta. Da quel momento il liquido amniotico si mantiene regolare e nonostante la bimba sia minuta continua a crescere e a muoversi in modo vivace. Laila nasce a 34 settimane all'ospedale di Treviso, ad aprile in pieno lockdown, con un peso di 1.188 grammi. Adesso la bimba ha compiuto quattro mesi, pesa 4,5 kg e gode di ottima salute. Commenta il dottor Gianfranco Jorizzo, responsabile del Servizio di Medicina Prenatale e coordinatore dell’Area Materno Infantile dell’Ulss 6 Euganea, nonché coordinatore del Comitato Percorso Nascita Nazionale del Ministero della Salute: «Abbiamo scelto di percorrere una strada quasi abbandonata nell'ambito della terapia fetale: essendo priva di effetti collaterali, abbiamo deciso di condividere con la paziente questa extrema ratio, una terapia "vintage" la cui manualità è dimenticata dai più ma che ha funzionato, per la gioia nostra, della signora Lucia e della sua Laila. La morale di questa esperienza è che a volte non è necessario tentare percorsi terapeutici nuovi, ma rispolverare quelli vecchi, scegliere vie terapeutiche personalizzate, ritagliate sulle necessità di quel momento e di quella specifica futura mamma».

I commenti

Sottolinea mamma Lucia, residente con la famiglia a Martellago (Venezia): «Un grande ringraziamento al dr. Gianfranco Jorizzo, alla dottoressa Ngaradoumbe Kimta, al dr. Maurizio Rinaldo, alle infermiere Patrizia e Cinzia: i nomi me li ricordo tutti per l'alta professionalità, la grandissima umanità, non scontate al giorno d'oggi, e il forte supporto che mi hanno dato anche nei momenti di scoraggiamento. Ho trovato una presa in carico a 360 gradi che va oltre l'ambito lavorativo, me li porto veramente nel cuore tutti quanti. La nostra bambina è un piccolo grande miracolo, che è stato possibile grazie a loro». Aggiunge Domenico Scibetta, direttore dell'Ulss 6 Euganea: «Ogni vita nascente è una grande emozione, lo è ancora di più, se le difficoltà iniziali che sembrano insormontabili e paiono compromettere il buon esito finale, vengono superate grazie all'alta competenza e a quel sano coraggio che porta a tentare strade, che solitamente sono nuove; stavolta a ripescare percorsi desueti, per così dire "disabitati". Tornare ad abitarli può dare risultati meravigliosamente salvifici. Buon cammino di vita alla signora Lucia e alla sua piccola, grande Laila"».

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