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Stadio, il consigliere Turrin: «Giordani e Bonavina hanno perso credibilità su questa vicenda»

Il consigliere di Fratelli d'Italia in consiglio comunale e Presidente IX Commissione "Politiche di Controllo e Garanzia", Enrico Turrin, torna a parlare dello stadio a un giorno dall'esordio casalingo del Calcio Padova e due dai fischi che gli Ultras hanno riservato al sindaco Sergio Giordani per la vicenda riguardante i ritardi nella chiusura dei lavori e conseguente apertura della nuova curva

Il consigliere di Fratelli d'Italia in consiglio comunale e Presidente IX Commissione "Politiche di Controllo e Garanzia", Enrico Turrin, torna a parlare dello stadio a un giorno dall'esordio casalingo del Calcio Padova e due dai fischi che gli Ultras hanno riservato al sindaco Sergio Giordani per la vicenda riguardante i ritardi nella chiusura dei lavori e conseguente apertura della nuova curva. «Si apre così la stagione casalinga - dichiara Turrin - del Calcio Padova, con uno stadio ancora sfregiato da una curva che non riesce a prendere vita ed una tifoseria relegata in un angolo di tribuna».  

Il consigliere ha ripercorso alcune tappe di questa vicenda: «Correva l'anno 2020, esattamente il 16 dicembre, quando in conferenza stampa a Palazzo Moroni, sindaco ed assessore allo sport annunciavano in pompa magna con al fianco il presidente regionale del Coni, il presidente del Calcio Padova, i responsabili della ditta Esteel ed una delegazione di tifosi, l'avvio del cantiere che in 275gg avrebbe portato alla realizzazione della nuova curva. Pronta per la stagione 21/22, poi per i play off con il Palermo, poi per l'inizio del campionato successivo, infine nulla. Anche la stagione 23/24 vedrà lo stadio Euganeo come un cantiere aperto, ma ancora inesorabilmente fermo, ed una tifoseria senza la propria curva. Con in mezzo inchieste giudiziarie, rilievi dell' associazione nazionale costruttori, esplosione dei costi, tempi indefiniti, promesse mancate e sacrosante contestazioni. Tutto nuovamente rinviato di un altro anno, forse per la stagione 2024/2025», fa notare.

Per Turrin la vicenda è stata gestita male: «Uno scempio che non si e’ mai visto prima in nessuna citta’ italiana. L’incapacita’ gestionale di questa amministrazione è enorme e crea un danno di immagine devastante per la nostra città, penalizzando sia i tifosi che la programmazione della Societa’. Abbiamo visto in Europa, ma anche in Italia, come l'infrastruttura stadio possa essere volano di risultati positivi sia per la squadra sul campo che per la società sportiva. Essere quel valore aggiunto che spinge una intera città verso traguardi sia sportivi che economici migliori e soprattutto proporzionati al blasone che le appartengono». Turrin usa parole dure nei confronti del sindaco e dell'assessore allo sport: «Lo stadio Euganeo sembra invece oggi rappresentare un buco nero che inghiotte qualsiasi prospettiva e risorsa per un rilancio infrastrutturale e programmatico del calcio cittadino. Penso anche al destino di quel centro sportivo, il cosiddetto Padovanello, di cui si parla da anni senza che l'amministrazione comunale riesca a darne seguito dopo svariati annunci mai concretizzati. E ancora una volta, come dare torto ad una tifoseria arrivata addirittura a preferirlo fuori città piuttosto che vederlo marcire tra le promesse mancate». Infine l'ultima stilettata: «Insomma, il sindaco ed il suo assessore allo sport che tanto avevano investito sulla loro immagine ed il loro passato nel Calcio Padova, hanno perso ogni scommessa e credibilità e rischiano di far retrocedere definitivamente la città e la sua storia calcistica. Una sconfitta che non possiamo permetterci e che dovrebbe portare qualcuno a pensare seriamente di rassegnare le dimissioni. Una situazione che non può più essere tollerata e che non meritano né i tifosi, né la Società, né i contribuenti padovani». 

Enrico Turrin

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