rotate-mobile
Attualità

Curva Sud dello stadio Euganeo, rinviati a giudizio i 7 indagati

Si tratta di due dipendenti comunali, i titolari della ditta che si stava occupando del cantiere e dell'impresa a cui era stato affidato il subappalto, poi coinvolta anche nel caso dell'incidente sul lavoro insabbiato

Tutti rinviati a giudizio per la vicenda dei lavori alla curva Sud dello stadio Euganeo. Due tecnici del Comune di Padova e i legali rappresentanti delle ditte coinvolte, oltre a tre operai e le due ditte, andranno quindi a processo. Mentre il Comune di Padova ha chiesto 2,7 milioni di euro di risarcimento danni alla Esteel, la ditta laziale che aveva vinto il bando, portato avanti i lavori fino a novembre del 2022, per poi essere indagata.

Le accuse

Al termine delle indagini preliminari, condotte dal pubblico ministero Benedetto Roberti, l’avviso di garanzia aveva raggiunto sette persone. Si tratta del responsabile comunale dei lavori pubblici Stefano Benvegnù e del geometra comunale Giacomo Peruzzi, direttore dei lavori, entrambi accusati per subappalto illecito. E poi Elio Scirocchi, titolare dell’impresa Esteel di per turbata libertà degli incanti, subappalto illecito, cooperazione nel delitto colposo, lesioni personali colpose e Giovanni Vattiato, titolare della ditta Tecnoedil di Brescia che ha invece ottenuto da Esteel il subappalto (subappalto illecito, cooperazione nel delitto colposo, lesioni personali colpose). Con loro anche tre dipendenti di Tecnoedil, accusati di aver coperto un grave infortunio sul lavoro avvenuto nel cantiere in accordo con i due imprenditori: Maruizio Norbis di Palazzolo sull’Oglio e Cllaudio Pasinelli, accusato di cooperazione nel delitto colposo e lesioni personali colpose il primo e favoreggiamento personale il secondo, insieme a Ledian Xoxi.

La richiesta del Comune

L'ultima è servita anche a mettere nero su bianco le pretese del Comune nei confronti dell'impresa laziale che stava svolgendo i lavori di restyling della curva sud dello stadio, prima di essere coinvolta nell'indagine della Procura per subappalti illeciti. Sono 2,7 i milioni richiesti come risarcimento da Palazzo Moroni, dopo i conti fatti dai dirigenti comunali insieme all'avvocatura civica, portati in aula dall'avvocato Leonardo Arnau, incaricato dal municipio di seguire la vicenda e richiedere la costituzione di parte civile. Una cifra enorme, che corrisponde praticamente alla cifra già pagata alla Esteel per i lavori svolti, ricavata però soprattutto da motivazioni legate ai danni di immagine, al fatto di aver subito un sequestro preventivo, che ha quindi bloccato i lavori ormai un anno fa e non ancora ripresi. Ma anche alla mancata partecipazione ai bandi Pnrr, che avrebbero potuto portare nelle casse comunali almeno 4 milioni di euro per completare anche la curva nord dell'Euganeo.

Fratelli d'Italia

«Sono e rimango un garantista e sostengo convintamente la presunzione di innocenza - commenta il capogruppo di Fratelli d'Italia, Matteo Cavatton - .Non è compito di un rappresentante istituzionale emettere condanne, ma il giudizio politico non può che essere di estrema preoccupazione per le aberranti modalità in cui è stata gestita la vicenda. Un'opera pubblica che doveva costare 2 milioni di euro e concludersi 3 anni fa, rischia di arrivare a costarne 9 ed è ancora ben lontana dall' essere realizzata. Il sindaco e la giunta non hanno certo responsabilità penali, ma la leggerezza e l'incompetenza con cui hanno trattato la questione ha del raccapricciante. Su una cosa concordo con la Procura e non solo con riguardo alla curva dell' Euganeo: l'azione della Giunta Giordani vede gli elettori come voti e non come cittadini con diritti e doveri verso la comunità; il consociativismo più becero permea oramai qualsiasi iniziativa della maggioranza ed ogni dissenso viene sminuito, narcotizzato o nascosto». «Purtroppo - aggiunge Enrico Turrin, consigliere di FdI - ormai da 4 anni le vicende che interessano il rifacimento della curva sud sono un continuo inanellarsi di pessime notizie sotto ogni punto di vist: guai giudiziari, lavori mal eseguiti, incidenti sul lavoro ed una gestione politica dilettantesca dell' intera vicenda. Quel che sconcerta è che più passa il tempo, più la situazione precipita invece che migliorare. Sindaco ed assessore sono i principali responsabili di questo pessimo esempio di gestione della cosa pubblica davanti alla città, ai tifosi ed alla società. Opportunità politica richiederebbe un passo indietro con il ritiro delle deleghe almeno fino alla conclusione dell'opera, ma siamo consci che se non si è ritenuto di farlo fino ad ora, Sindaco ed Assessore continueranno a ripeterci che è tutto normale anche di fronte alla tragica realtà dei fatti. In ogni caso, ho ritenuto di convocare una commissione congiunta della IX e dell II commissione consiliare che si terrà mercoledì 24 per chiedere nuovamente conto dello stato di fatto».

Padovà

«Ho fiducia nel lavoro svolto dalla magistratura ed è per questo che per il bene della città, dei padovani e dei tifosi la verità venga a galla il prima possibile - commenta Manuel Bianzale, consigliere del gruppo misto e rappresentante dell'associazione Padovà - .Dopo anni di promesse mai mantenute, Padova non merita di avere uno stadio in quelle condizioni, con tutti i soldi pubblici spesi, e, a distanza di 5 anni non è ancora possibile sapere quando sarà fruibile. Sono, di principio, garantista, ma sarebbe bene che per trasparenza e responsabilità politica il Sindaco risponda mettendoci la faccia e venga in consiglio comunale a spiegare come si è giunti a tale situazione. Non è il momento che qualcuno politicamente ammetta le proprie responsabilità?».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Curva Sud dello stadio Euganeo, rinviati a giudizio i 7 indagati

PadovaOggi è in caricamento