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Alla stazione la messa di Natale dei missionari Comboniani

Toccherà a don Luca Facco, amministratore parrocchiale del Tempio della Pace e vicario episcopale per i rapporti con le istituzioni e il territorio, presiedere la messa di Natale, domenica 24 dicembre alle ore 22, nell’atrio della stazione ferroviaria di Padova

E’ un appuntamento atteso, che si ripete da oltre trent’anni e che offre sempre stimoli nuovi. Toccherà a don Luca Facco, amministratore parrocchiale del Tempio della Pace e vicario episcopale per i rapporti con le istituzioni e il territorio, presiedere la messa di Natale, domenica 24 dicembre alle ore 22, nell’atrio della stazione ferroviaria di Padova. L’iniziativa, promossa dai missionari Comboniani, è imperniata quest’anno sul tema “Il coraggio di essere umani”: un’intenzione speciale è riservata ai confratelli che stanno affrontando la durissima realtà del conflitto in Sudan.

Attorno all’altare, nella celebrazione della nascita di Gesù, sarà chiamata ad accogliere il Bambino una comunità particolare formata prevalentemente da passeggeri in transito, stretti nei loro cappotti nell’attesa di un treno che li riporti alle loro famiglie. Con loro – come sottolinea il comboniano padre Gaetano Montresor - ascolteranno il racconto dell’evangelista Luca anche tanti “fratelli e sorelle senza fissa dimora, infreddoliti, soli, delusi o arrabbiati, stanchi della vita, rifiutati, emarginati”. Non mancheranno, “per vivere fraternamente un momento di gioia”, i volontari di tante associazioni e cooperative sociali, che condivideranno cioccolata calda e panettone. Sull’esempio di un Dio che si è fatto Bambino, e che ha avuto il coraggio di condividere la condizione umana, si forgia il messaggio rivolto a ogni uomo e a ogni donna: “Abbi il coraggio di essere umano”.

Durante la messa di Natale, a sostegno dell’iniziativa Emergenza Sudan, saranno raccolte offerte destinate a sostenere la vita quotidiana dei missionari comboniani padovani che, dal 15 aprile, si trovano a vivere la terza guerra civile sudanese: un conflitto che, nel silenzio dei media, contrappone l’esercito sudanese al gruppo paramilitare delle Forze di supporto rapido. Negli ultimi giorni – come ha ricordato il 19 dicembre Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres - le operazioni militare si sono estese allo stato di Gezira, da cui stanno scappando 250 mila persone.

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