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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Smantellata filiera milionaria del falso con capi identici agli originali

La Finanza di Padova ha sequestrato 53mila articoli per un valore di oltre 4 milioni di euro. 30 i denunciati, 4 ai domiciliari. Capi contraffatti così abilmente da mettere in difficoltà anche i periti delle griffe "taroccate"

La Guardia di Finanza di Padova ha concluso un’operazione nell'ambito del contrasto alla contraffazione di capi ed accessori di abbigliamento che ha portato alla denuncia a piede libero di 30 persone, delle quali 4 agli arresti domiciliari. Eseguiti anche 10 decreti di perquisizione nelle provincie di Firenze, Prato, Reggio Calabria e Milano nel corso dei quali sono stati sottoposti a sequestro circa 53mila articoli recanti marchi contraffatti, per un valore commerciale di oltre 4 milioni di euro. A capo dell'organizzazione due fratelli veneziani con precedenti per contraffazione, che formalmente risultavano proprietari di un hotel e titolari di una onlus. I due si servivano di un magazzino di stoccaggio a Padova, in via Prima strada, dove è avvenuto il primo blitz che ha dato avvio alle indagini.

IL VIDEO: La finanza scopre i capi contraffatti

FALSI DI ALTISSIMA QUALITÀ. A Prato le fiamme gialle hanno scoperto un intero opificio completo di tutti i macchinari utili alla realizzazione di borse false in pelle a marchio Chanel e Balenciaga che, data l’altissima qualità, riuscivano ad essere spacciate per autentiche e rifilate dall’ignaro acquirente disposto anche a pagarle un migliaio di euro. L’operazione condotta dai finanzieri del gruppo di Padova, in oltre un anno di lavoro, ha permesso di disarticolare, grazie anche ad intercettazioni telematiche e telefoniche, una vera e propria holding del falso che da Padova riusciva a muovere decine di migliaia di articoli contraffatti prodotti con tale abilità artigiana da mettere in seria difficoltà anche i periti delle aziende proprietarie delle griffe taroccate ed essere venduti anche in Cina nelle boutique del lusso. Tra i denunciati anche molti negozianti complici di Venezia centro, del Rodigino e del sud Italia. Le borse in alcuni casi venivano "piazzate" addirittura su commissione, prodotte per 100 euro venivano vendute nei negozi per cifre fino a 8mila euro.

La filiera del "falso di qualità"

I VERTICI DELL'ORGANIZZAZIONE. I due fratelli creatori e "direttori d’orchestra" delle intere filiere del falso sono il 48enne Filippo D. e il 45enne Elia D., residenti rispettivamente a Venezia e a Mestre, che erano riusciti a creare un impero del falso di qualità coinvolgendo, grazie alla collaborazione di "ganci" sul posto, anche aziende produttrici e punti di distribuzione dislocati in Turchia, Slovenia, Germania, Romania, Inghilterra, Svizzera e Spagna sino ad arrivare al sud-est asiatico. Il passaggio in questi paesi, dove i controlli sono meno serrati, serviva a sdoganare la merce: dai capi spalla alla pelletteria, dai jeans agli accessori, tutto di altissima qualità artigianale ma tutto rigorosamente contraffatto e prodotto ricorrendo anche ad alcune aziende a cui le griffe loro vittime, quali Jeckerson, Gucci, Prada, Dior, Hermes, Chanel e Balenciaga, si rivolgevano per realizzare i prodotti originali.

FILIERE DIVERSIFICATE. Le indagini hanno permesso di scoprire che i due erano stati in grado anche di diversificare le filiere ricorrendo, per ogni tipologia di prodotto da contraffare, a specifiche "eccellenze" territoriali: per la produzione e commercializzazione di abbigliamento tessile si rivolgevano a ditte turche e/o dell’est europeo (affidandone l’importazione e la distribuzione sul territorio comunitario a canali "preferenziali" creati ad hoc in Germania e Romania), per la produzione e commercializzazione di accessori di pelletteria si affidavano invece ad artigiani pellettieri toscani e marchigiani, esportandoli e vendendoli come originali oltre che in Italia, in tutta Europa ed Asia grazie all’ausilio di esperti rappresentanti locali, sodali nel malaffare, e a spedizionieri accuratamente selezionati.

IN 4 AI DOMICILIARI. L’attività di servizio si è conclusa con l’esecuzione di 4 decreti di arresti domiciliari nei confronti dei due fratelli veneziani, e dei loro stretti collaboratori, Maria Claudia A., 27enne romena compagna del 45enne mestrino e residente in Venezia, che si occupava di reclutare gli artigiani che producevano i falsi e Marco A., 52enne residente in provincia di Firenze.

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