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Cronaca

Stalker ammoniti e 35 anni di daspo dagli stadi: il bilancio della polizia Anticrimine

La Divisione guidata da Edoardo Cuozzo tira le fila dei primi nove mesi dell'anno, tra lotta alla violenza di genere e controllo della manifestazioni sportive e del degrado

Dagli ammonimenti del questore in caso di stalking e maltrattamenti, ai provvedimenti di allontanamento dalla città. Passando per i daspo sportivi e per i sequestri di veicoli usati per delinquere. Sono le molteplici attività in cui quotidianamente è impegnata la Divisione polizia anticrimine della questura, che fa il punto sui risultati investigativi ottenuti da gennaio a settembre.

Violenze e stalking

La violenza di genere e gli atti persecutori sono uno dei fulcri dell'impegno della squadra e il 25 novembre si celebrerà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Sono diciotto i casi di stalking, molestie e maltrattamenti in cui il persecutore ha ricevuto un ammonimento verbale dal questore. Si tratta di un provvedimento amministrativo alternativo alla denuncia, con cui la persona violenta viene formalmente diffidata dal compiere nuovi gesti persecutori, tipico dei casi di violenza in famiglia. Nel 90% dei casi in oggetto, lo stalking è attuato da uomini nei confronti di donne a cui sono stati sentimentalmente legati. Solo in un caso infatti, a essere ammonita è stata una donna. Oltre all'esplicita richiesta che la parte offesa può fare al questore chiedendo aiuto alla polizia, l'ammonimento spesso scatta anche in seguito al deposito di un referto medico. Se infatti il personale sanitario si trova in presenza di una persona potenzialmente vittima di maltrattamenti deve allertare le forze dell'ordine. In questo ambito gli sforzi dell'Anticrimine si inseriscono nel solco del nuovo "Codice rosso", la legge sulla violenza contro le donne approvata la scorsa estate dal Parlamento che prevede tempi più celeri anche a livello d'indagine nei casi di maltrattamento.

Daspo sportivi

Altro perno dell'attività della Divisione polizia anticrimine è la sicurezza pubblica, tanto nella lotta al degrado in città quanto nel contrasto alla violenza nei luoghi di sport. Da gennaio a settembre l'unità ha elevato diciannove daspo sportivi nei confronti di ultras e sostenitori di squadre di calcio. I provvedimenti, scattati dopo incontri disputati allo stadio Euganeo e al Tombolato di Cittadella, hanno riguardato persone padovane, leccesi, foggiane, livornesi e cesenate che non potranno più assistere dal vivo alle partite e, in alcuni casi, dovranno presentarsi a firmare in caserma per certificare di essere lontano dai campi al momento dei match. In totale il risultato è stato di oltre 35 anni di allontanamento dagli stadi e 12 anni di obbligo di firma.

Daspo urbani

Ancora più alti sono i numeri che riguardano i daspo urbani, legati a personaggi che si distinguono per atteggiamenti molesti o atti criminali di lieve entità ma reiterati nel tempo nelle medesime zone. In nove mesi sono 31 quelli elevati nel capoluogo, a cui se ne aggiungono due a Monselice. Gli interessati ricevono il divieto di tornare a bazzicare determinate aree pubbliche, in particolare le stazioni ferroviarie. Nello scalo di Padova oltre ai daspo sono scattati anche 66 ordini di allontanamento, mentre in città ci sono stati anche 35 avvisi orali e 99 fogli di via obbligatori. Gli agenti hanno poi recentemente sequestrato un caravan, appartenente a una famiglia che in più occasioni lo aveva utilizzato per appostamenti e per mettere a segno diversi furti.

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