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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cadoneghe / Strada Regionale 308

Spunta un cartello di "pericolo" a pochi passi del luogo dell'incidente mortale

E' stato posizionato da Veneto Strade alcuni giorni fa alla luce dello schianto mortale che è costato la vita a Giordano Sanginiti. I genitori: «Che la morte di nostro figlio serva a salvare altre vittime innocenti»

Nei giorni scorsi, attorno al 10 febbraio Veneto Strade ha posizionato un cartello di avvertimento lungo la Regionale 308, la "Nuova strada del Santo", prima dell'uscita di Bragni-Bagnoli, per avvisare gli utenti della presenza di insidiosi avvallamenti sull'asfalto nel tratto sotto Campodarsego. Avvallamenti che con tutta probabilità il 4 febbraio scorso hanno contribuito alla rovinosa caduta di Giordano Sanginiti, 21 anni di Mirano (Venezia) che stava procedendo in sella alla sua moto Guzzi. Una fuoriuscita autonoma che il giovane aspirante medico ha pagato con la vita. Per i suoi genitori, che per essere assistiti nella loro battaglia per la verità e la giustizia si sono affidati all'avvocato Davide Ferraretto del Foro di Padova, avendo puntato fin da subito il dito sull'estrema pericolosità di quel tratto di strada, gravemente dissestato, si tratta di una prima risposta per una maggiore sicurezza, soprattutto per gli utenti deboli a cominciare proprio dai motociclisti.

I genitori

Il padre e la madre del ragazzo, il giorno dopo il tragico incidente, hanno percorso per chilometri la Sr 308, registrando in un video tutto il viaggio e non hanno riscontrato alcun cartello che segnalasse il dissesto stradale, cartello apparso invece dopo alcuni giorni. «Rimane però - hanno detto i genitori - il tragico rimpianto che, l’Ente gestore dell’arteria abbia fatto ammenda e sia intervenuto troppo tardi per Giordano. E, soprattutto - spiegano Elena e Antonio la mamma e il papà del giovane - questo segnale stradale non è chiaramente sufficiente per rendere sicura quella strada e la speranza è che Veneto Strade non pensi di cavarsela solo così. La Regionale 308 va completamente sistemata e riasfaltata, e al più presto». Adesso, infatti, l’obiettivo della famiglia della vittima è di evitare che la nuova strada del Santo provochi altre tragedie, perché la morte di Giordano almeno non sia stata del tutto vana, oltre ovviamente a quello di rendere giustizia al loro caro. E in tal senso la tardiva installazione del cartello di pericolo è un elemento che potrebbe tenere in considerazione nella sua  inchiesta Andrea Girlando, il pubblico ministero della Procura di Padova che ha aperto un procedimento penale, per ora contro ignoti, sull’incidente costato la vita a Sanginiti e sul quale la famiglia auspica che quanto prima possa essere disposta anche una perizia cinematica per fare piena luce sull’esatta dinamica, le cause e tutte le responsabilità.

La zona teatro della fuoriuscita autonoma mortale

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