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Coldiretti, allerta peste suina: necessario il contenimento dei cinghiali sui Colli

Dopo il focolaio in Germania, Coldiretti Padova chiede misure a tutela degli allevamenti

Dopo il pesante impatto del lockdown, il calo dei prezzi e la concorrenza sleale un’altra emergenza rischia di creare nuovi e seri problemi al settore suinicolo italiano: il focolaio di peste suina in Germania. Il mese scorso è stata ritrovata nel Brandeburgo una carcassa di cinghiale in avanzato stato di decomposizione e le indagini hanno confermato la presenza del virus Psa.

Allarme lanciato

La Coldiretti ha subito lanciato l’allarme sui rischi che una diffusione in altri Paesi potrebbe comportare sotto il profilo sanitario ed economico. Anzitutto Coldiretti sollecita interventi a sostegno delle imprese suinicole italiane partendo dall’intensificazione dei controlli dei flussi di animali che entrano in Italia dalla Germania o che transitano sul territorio tedesco. Non solo: un veicolo di trasmissione della malattia, come si è visto anche nel recente caso in Germania, sono gli animali selvatici, su tutti i cinghiali, presenti a migliaia sui Colli Euganei. In Europa e in numerosi altri Paesi, ricorda Coldiretti, è in corso una vasta epidemia di Psa, e il ruolo dei cinghiali è stato riconosciuto cruciale per la diffusione e il mantenimento del virus. «Con una popolazione così numerosa di cinghiali che insiste su un territorio circoscritto come quello dell’area collinare e pedecollinare, oltre ad altre zone in provincia - spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - aumenta il fattore di rischio di diffusione di una malattia che può portare a pensati perdite negli allevamenti suini. Un motivo in più per proseguire sull’azione di contenimento dei cinghiali in tutta la provincia e recuperare il terreno perduto nei mesi di lockdown. I nostri allevamenti applicano rigidi protocolli di sicurezza e sorveglianza sanitaria ma è necessario mettere in campo tutte le azioni di prevenzione e controllo, altrimenti l’impatto potrebbe essere particolarmente devastante». 

Capi di suini

Da monitorare con attenzione anche l’importazione di capi suini proprio dai Paesi colpiti dalla peste suina. «La Germania – ha spiegato il presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini in una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, - rappresenta il luogo di transito e di sosta dei suini vivi provenienti da altri paesi, come Danimarca e Olanda. Nel 2019 il 97% dei suinetti introdotti in Italia aveva provenienza da Danimarca, Olanda e Germania. Inoltre la Germania rappresenta da sempre il nostro principale Paese fornitore di cosce e carcasse suine destinate all’industria di lavorazione italiana pari al 34% del totale». Prandini ha richiesto interventi per «Garantire la rigida applicazione delle misure di biosicurezza nell’intera filiera suinicola, il controllo sulle procedure di sanificazione di tutti i mezzi di trasporto coinvolti e la risoluzione dei problemi di contenimento della presenza dei cinghiali che – ha sottolineato il presidente della Coldiretti – rappresentano la principale minaccia per la diffusione della peste suina». La Coldiretti chiede dunque interventi per tutelare un settore economico rilevante per il Paese e che rappresenta un’eccellenza produttiva da difendere e valorizzare.

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