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Economia

"Salviamo i piccoli commercianti" In 300 a fiaccolata Confesercenti

Negozianti, cittadini e sindaci hanno sfilato lunedì sera nel cuore di Padova contro lo strapotere della Gdo che sta falcidiando il commercio di vicinato. Al termine del corteo l'incontro con il Viceprefetto

200 negozi chiusi nei soli primi 4 mesi del 2013, 1.336 in tutta la regione. Un vero e proprio bagno di sangue per il piccolo commercio, ormai affossato dallo sviluppo senza sosta della grande distribuzione, che sul territorio sta causando la "morte", in media, di due negozi al giorno. Un dato che ha spinto Confesercenti Padova ad organizzare, lunedì sera, una fiaccolata per le vie del centro per sensibilizzare cittadini e istituzioni al problema. Ampia la partecipazione dei sindaci della provincia, che insieme ai negozianti hanno depositato un documento di richieste in Prefettura.

LA FIACCOLATA. I partecipanti si sono dati appuntamento alle 21 in Prato della Valle per poi sfilare lungo via Umberto I, via Roma, svoltando in via San Francesco e terminando in piazza Antenore davanti alla sede della prefettura. Ad aprire il serpentone, insieme al presidente di Confesercenti Nicola Rossi e il direttore Maurizio Francescon, anche l'assessore al Commercio del Comune di Padova, Marta Dalla Vecchia, e gli amministratori di nove comuni del padovano: Este, Casalserugo, Piove di Sacco, Battaglia Terme, Camposampiero, Solesino, Noventa Padovana, Montegrotto. Primo debutto in pubblico poi, in veste  di presidente della Camera di Commercio, per Fernando Zilio, accompagnato da una delegazione di Ascom. Nel corteo ha sfilato anche parte dell' associazionismo padovano fra cui Legambiente e Faib.

La fiaccolata di Confesercenti (Fonte: pagina Facebook Edicola Tencarola)

"MORTE DEI NEGOZI, MORTE DELLE CITTÀ". Nella chiusura dei negozi di vicinato, sono in tanti a vedere risvolti negativi per la vita cittadina. Il piccolo commercio, hanno sostenuto gli organizzatori, oltre ad essere una risorsa economica, rappresenta un baluardo di sicurezza nel territorio, la garanzia di posti di lavoro, e di una maggiore qualità della vita dei cittadini. Inoltre i piccoli esercenti sono stati difesi come fautori della vitalità dei centri storici, importanti anche per il turismo, che, se deviato nelle grandi cittadelle - spesso cattedrali nel deserto - della grande distribuzione, finisce per non godere a pieno della bellezza di paesi e città. Un esempio per tutti il contestatissimo progetto di Veneto City.    

LE RICHIESTE DEI COMMERCIANTI. Al termine del corteo, intorno alle 22.30, i delegati  hanno incontrato il Viceprefetto Vicario, presentando un documento di richieste fra le quali spiccano il blocco dell'aumento Iva, lo stop alla Tares, il blocco di nuove aperture della Gdo e la restituzione del potere decisionale di Regione e Comuni sugli orari di apertura dei negozi. Nel mirino dei commercianti l'eccessiva pressione fiscale, l'erosione del credito sia per i datori di lavori che per i dipendenti, che frena i consumi, e le liberalizzazioni del decreto Salva Italia così come fin'ora sono state concepite. esercenti sul piede di guerra anche contro la Regione che ha respinto le loro istanze favorendo, dal loro punto di vista, la grande distribuzione.


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