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Economia

Flessione dell'economia in Germania, un problema per l'export padovano

Il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio: «La politica di austerity tedesca e l’innalzamento dei tassi rischiano di portare pesanti conseguenze alle oltre 6mila imprese che operano nel manifatturiero, nella nostra provincia. Servono misure per rafforzare anche il mercato interno, per essere più reattivi e resilienti rispetto alla situazione internazionale»

1miliardo e 783 milioni di euro l’anno: a tanto ammonta il valore dell’export padovano verso la Germania, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti, ma il rallentamento dell’economia tedesca ora preoccupa le imprese manifatturiere padovane. Nel primo trimestre del 2023, infatti, si conclama la recessione tecnica in Eurozona, su cui agisce la pesante flessione dell’economia della Germania il cui PIL, nel primo quarto del 2023, segna il secondo arretramento consecutivo, pari al -0,3% dopo il -0,5% del quarto trimestre 2022.

«Si tratta di un campanello d’allarme che dobbiamo monitorare perché il grado di esposizione del manifatturiero padovano sul mercato tedesco è importante – spiega Gianluca Dall’Aglio, Presidente di Confartigianato Imprese Padova. I risultati del 1° trimestre però, indicano ancora una fase di forte incremento: sono stati raggiunti 483 milioni di valore di valore (+13,6% sullo stesso periodo del 2022 e +37,7% rispetto al 2021). I numeri sono inequivocabili. Non possiamo certo parlare di difficoltà. Ma la situazione della Germania va monitorata. Di fronte a future criticità è importante pensare di rafforzare il mercato interno, attraverso il sostegno alle imprese e a misure per stimolare la domanda dei consumatori, per essere più reattivi e resilienti rispetto alla situazione internazionale». Sono 6.334 le imprese che operano nel settore manifatturiero in provincia di Padova, occupano oltre 24mila addetti. «Non è normale che il nostro Paese cresca, in base alle ultime stime UE, sette volte di più – continua Dall’Aglio. Questo è il dato che preoccupa per due motivi. Il primo è la storica avversione della Germania all'inflazione che sta orientando la politica fiscale tedesca verso l’austerity che impatterà di certo anche sul nostro export nella seconda parte dell’anno. Il secondo è il perdurare di una condizione che porterà l’UE a prendere provvedimenti come l’innalzamento dei tassi e altre “regole” che rischiano di penalizzarci molto più dei nostri competitors europei. Dobbiamo monitorare con attenzione la situazione. Sicuramente la qualità delle nostre filiere ci dà un margine competitivo importante».

Gianluca Dall'Aglio-13

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