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Economia

Shopping natalizio flop, il bilancio negativo di Confesercenti Padova

I dati: nell'alimentare -10% per i prodotti tradizionali (pandoro, panettoni, torroni ecc.), -5% nei vini, -10% nelle carni e salumi, -5% nei formaggi e latticini. Per gli elettrodomestici -30%, abbigliamento -15%, giocattoli -10%

Se le vendite a Natale non sono andate proprio alla grande, anzi, è colpa anche dell'Imu. Ne è convinta la Confesercenti di Padova, che dal suo Osservatorio economico ha appena concluso di tracciare un bilancio dello shopping delle feste.

GIÀ SCRITTO NEI PRONOSTICI. Il termometro dell’osservatorio della Confesercenti aveva già segnalato nei giorni precedenti il Natale il crollo della propensione all’acquisto un po’ in tutti i settori compreso quello alimentare, (con unici segnali positivi provenienti dal consumo di pane, farine, pasta, uova) e qualche segnale positivo solo nelle vendite di tablet e telefonini e relativi accessori.

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I DATI. Nel periodo compreso tra l'8 e il 25 dicembre 2012 oltre il 60% dei commercianti dichiara di avere avuto un calo delle vendite, un altro 30% di avere tenuto gli stessi dati dell’anno precedente, e solo un 10% ha dato, anche se timidi, segnali di ripresa. 9 commercianti su 10 dichiarano comunque o una stagnazione o la diminuzione dei ricavi. Nell’alimentare si registra un -10% per i prodotti tradizionali (pandoro, panettoni, torroni ecc.), -5% nei vini, -10% nelle carni e nei salumi, -5% nei formaggi e latticini. Nel non alimentare non è andata bene per gli elettrodomestici (–30%), nell’abbigliamento (-15%), e nei giocattoli (-10%).

SOBRIETÀ OBBLIGATA. "Nonostante la ripresa notevole negli ultimi due giorni precedenti il Natale, il dato finale è alquanto preoccupante: in sostanza un -8% tra alimentare e non alimentare che ci preoccupa non poco - commenta il presidente di Confesercenti Padova Nicola Rossi - L'Imu e le imposte pagate tra novembre e dicembre si sono fatte sentire nelle tasche delle famiglie padovane ed hanno definitivamente compromesso l’atmosfera di festa delle nostre famiglie. Il fatto che reggano alcuni prodotti che servono per prepararsi da mangiare in casa, o il fatto che per il cenone di capodanno ben 9 padovani su dieci abbiano deciso di farlo in casa, è il più chiaro dei segnali del ritorno alla sobrietà. Occorre una brusca ed immediata sterzata nella politica economica, occorrono, immediatamente, provvedimenti in grado di dare fiato e potere di acquisto alle famiglie, altrimenti sarà il baratro per tantissime aziende".

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