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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Riapre dopo il restauro lo splendido Oratorio di San Rocco: il "battesimo" con la mostra di Stefano Sandonnini

Riapre con la mostra “The Way of the Loving Things” dell’artista padovano Stefano Sandonnini l'Oratorio di San Rocco

Riapre con la mostra “The Way of the Loving Things” dell’artista padovano Stefano Sandonnini lo splendido Oratorio di San Rocco.

Restauro

L’importanza del monumento, e l’importante afflusso che le mostre temporanee dedicate all’arte del gioiello e all’arte contemporanea, hanno evidenziato la necessità di ampliare gli spazi espositivi di migliorare i servizi igienici oltre e di abbattere alcune barrire architettoniche per l’utilizzo di ulteriori spazi. Con l’occasione sono stati eseguiti anche interventi di miglioramento sismico e di consolidamento dell’edificio. Più nel dettaglio, l’intervento di restauro, che ha comportato un investimento di circa 300 mila euro ha interessato il restauro e l’accessibilità del primo piano che potrà così essere in futuro destinato a spazio espositivo. La scala di accesso al primo piano è stata ristrutturata, si è realizzato un impianto di riscaldamento gestito da una pompa di calore, sono state restaurati gli intonaci delle pareti così come gli infissi delle finestre e il bel pavimento in cotto. Infine è stato realizzato un impianto elettrico e di illuminazione funzionale all’allestimento degli spazi espositivi. Altri interventi sono stati condotti nel piano seminterrato, dove è stata installata una servoscala, rifatti i servizi igienici compreso uno per i disabili, ed altri interventi tecnici tra i quali il più rilevante è certamente il nuovo impianto di riscaldamento. Infine si è provveduto alla completa revisione dell’impianto antincendio e rilevazione fumi.

Stefano Sandonnini

L'Oratorio di San Rocco riapre il 2 settembre con una mostra del fotografo padovano Stefano Sandonnini. Chi si aspetta però delle immagini tradizionali resterà sorpreso: le opere esposte in "The way of loving things" sono infatti lavori pop, che strizzano l'occhio ovviamente a Wharol ma non solo. Il percorso artistico di Stefano Sandonnini, lo porta dalla fotografia alla pittura con particolare attenzione allo stile  pop art, donando alle sue opere un aspetto cromatico di gran impatto visivo, numeri, lettere macchie di colore compongono un immagine unica, piena di dettagli tutti da scoprire. L'innovazione sta nella tecnica, che unisce il digitale alla pittura tradizionale. Sandonnini fonde sulla tela le immagini  con la materialità dei colori acrilici, con un risultato di tridimensionalità fenomenale. L'artista interpreta le icone del mondo contemporaneo, suscitando  emozioni intime in  ogni spettatore. Il suo è un percorso che si lega alla contemporaneità  e all’innovazione artistica, non ci sono limiti nella sua tecnica di realizzazione, ogni forma e pratica porterà il suo percorso sempre ad evolversi e ad innovare. La mostra resterà aperta, con ingresso libero, fino al 27 settembre dal lunedì al sabato, con orario 9.30-13 e 16-19.

Oratorio di San Rocco

Situato in una delle più antiche zone della città, l'Oratorio sorge sull'area destinata alle sepolture, antistante la chiesa di S. Lucia, che era stata donata alla fraglia dei SS. Rocco e Lucia. Nel 1476 la Confraternita di S. Rocco acquisì un fabbricato per le riunioni del capitolo. Nel 1525 ebbe inizio le realizzazione dell'attuale edificio; i lavori terminarono nel 1542, anno in cui il vescovo benedì l'Oratorio. L'edificio è costituito da due sale sovrapposte, con pianta a rettangolo irregolare ed èaperto su due lati. La sala inferiore rappresenta l'antica cappella con l'altare collocato sulla parete di fronte all'ingresso. Le pareti della sala inferiore sono completamente affrescate: le scene, che illustrano alcuni episodi della vita di San Rocco, sembrano svolgersi oltre un colonnato e le aperture della sala (finestre e oculi) sono incorporate nella composizione pittorica. Il ciclo, che alterna scene paesaggistiche, interni domestici, architetture, sormontate da fregi con decorazioni a grottesche, venne realizzato tra il 1536 ed il 1545 da Domenico Campagnola (Venezia 1500 - Padova 1564), Girolamo Tessari detto dal Santo (Padova 1480 ca - dopo il 1561), Gualtiero Padovano, Stefano Dall'Arzere (documentato a Padova dal 1540 al 1564). Nel 1697 sull'altare della sala del piano inferiore venne posta la pala con Madonna e Santi di Alesssandro Maganza. A seguito di lunghe trattative con lo Stato, l'Oratorio passò al Comune di Padova, che contribuì alle spese necessarie per i restauri che vennero eseguiti tra il 1926 ed il 1929. Venne rifatto l'intonaco della facciata, all'interno fu necessario procedere al rifacimento in cemento del soffitto delle volte, sul quale il pittore Cherubini riprodusse l'originaria decorazione. Interventi a sostegno delle travature vennero effettuati sul soffitto della sala inferiore. Una successiva campagna di restauri, per rispondere alle necessità più urgenti, si svolse nel 1950. In questa occasione furono staccati, puliti e ricollocati circa venti metri quadrati di affresco a destra dell'altare. La campagna avviata nel 1984 si è fondata su una serie di indagini preliminari, tese a documentare con analisi scientifiche lo stato di conservazione degli affreschi, nonché i materiali e le tecniche utilizzati. Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno causato una serie danni strutturali al fabbricato che sono stati oggetto di riparazione e intervento da parte del Settore nell’anno 2015.

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