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Martedì, 30 Aprile 2024

Area ex Cima, Monteortone in strada per protestare: in 1000 contro la cementificazione

Una grande manifestazione dopo mesi di discussioni in cui l’amministrazione di Teolo si è trovata sotto pressione vista la decisione presa di autorizzare la lottizzazione. Una vicenda che rischia di avere importanti conseguenze anche dal punto di vista politico perché ha di fatto rotto un "patto non scritto" tra i sindaci dei Comuni del Parco Colli

Già alle 9 di oggi, 1 ottobre, il piazzale antistante lo stadio di Abano terme a Monte Ortone era pieno di gente, cubi di legno su ruote usati come simbolo per comunicare il pericolo colata cemento. Almeno un migliaio, tra ambientalisti, rappresentanti di associazioni, esponenti politici locali e regionali, ma soprattutto tanti cittadini, hanno voluto partecipare a questa mobilitazione dopo mesi di discussioni in cui l’amministrazione di Teolo si è trovata sotto pressione vista la decisione di autorizzare, la lottizzazione e conseguente colata di cemento.

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In mille sono arrivati per protestare contro la lottizzazione dell’area Ex Cima che prevede una colata di 90mila metri cubi di cemento a Monteortone, nel comune di Teolo. In quell'area il Comune ha autorizzato, su un'area verde di 9 ettari, 90mila metri cubi di cemento. E quindi: condomini da 4 piani, un albergo della stessa altezza e 40 bungalow. Prima il passaparola e poi la nascita del comitato spontaneo no cemento di Monteortone che ha costruito un percorso che quasi naturalmente ha trovato il coinvolgimento di comitati, associazioni e ambientalisti. E così non c'è da stupirsi che all'appuntamento arrivano centinaia e centinaia di persone a conferma delle tante adesioni registratesi in queste settimane. Il corteo parte che sono quasi le dieci. Non è molto rumoroso ma è molto colorato, con bandiere, striscioni e cartelli, alcuni molto ironici, che sintetizzano bene il pensiero comune. Chi attraversa, in questa domenica, le strade di questa frazione di Teolo, sa come ci si comporta quando si è in mezzo alla natura. Non ci sono slogan urlati o musica sparata ad alto volume. Ci sono tre momenti in cui si da spazio agli interventi dei tanti comitati, associazioni ma anche politici, che hanno preso parte alla manifestazione. In uno di questi, il professor Maurizio Malo, docente di diritto pubblico-costituzionale e di diritto dell’ambiente nell’Università degli studi di Padova, prende la parola. E' l'autore della lettera - documento sottoscritto da più di duemila persone, alcune come si direbbe in questi casi, illustri, spedita al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Parla quando si è tutti fermi esattamente dove dovrebbero sorgere condomini e bungalow. Spiega con semplicità quanto aveva detto anche a noi, quanto il vincolo paesaggistico non sia affatto aggirabile. Francesco Miazzi del Comitato Lasciateci Respirare, in chiusura di manifestazione, quando ormai era quasi mezzogiorno, ha sottolineato: «Questa battaglia di Monteortone deve essere l'esempio di come si riesce a difendere un territorio e dobbiamo lavorare in maniera tale che questo possa avvenire anche dove si rischia altre situazioni dove ancora si va a consumare suolo dove c'è verde, dove si va ancora a costruire quando è chiaro che invece bisogna andare in un'altra direzione. A Maserà, a Tribano, c'è il rischio che questo possa avvenire. Per questo dobbiamo vigiliare e stare uniti, tutti insieme, per creare una rete di salvaguardia che sappia guardare anche oltre gli specifici casi».

Un pezzo del corteo a difesa dell'area Ex Cima nel comune di Teolo

Poco prima, rispondendo ai giornalisti, Giorgio Bassan che è una delle anime del Comitato Spontaneo No Cemento Monteortone ha evidenziato come questa vicenda abbia fatto saltare quella sorta di "gentleman agreement" tra primi cittadini, dove nessuno si azzarda mai a mettere naso su quanto accade fuori dalla propria giurisdizione. «Le posizioni dei consigli comunali di Este e Baone - che Bassan definisce "eroica" - ci fanno capire che c'è anche chi è in grado di saper valutare e prendere una posizione. Il territorio non può essere gestito pensando ognuno al proprio orticello, ma sapendo guardare anche poco più in là». La figura che ha fatto inceppare questo patto non scritto è stata la consigliera comunale di Torreglia, Maria Centrella. Seppure nel suo Comune, dove siede il vice presidente del Parco Colli Antonio Scarabello, non ha avuto il favore della maggioranza, la mozione che lei ha proposto è stata ripresa da altri consiglieri di altri comuni. A Este e Baone, come si diceva. O a Monselice dove sarà votata lunedì. E la cosa ha messo in agitazione, tra gli altri, anche il presidente del Parco Colli e assessore del Comune di Teolo, Alessandro Frizzarin, che ha convocato, preoccupato, tutti i primi cittadini. Nelle mozioni si chiede di vincolare la corsa a Mab Unesco con un'azione reale di salvaguardia del territorio che in questo caso includerebbe la lottizzazione di Monteortone. «E' ingerenza su un altro Comune», ha tuonato qualcuno. Ma di più non hanno saputo dire. 

Un momento della manifestazione a Monteortone-2

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