rotate-mobile

Crisi idrica, il Pd critica Zaia: «Coniugare sostenibilità ambientale ed economica»

La proposta del Pd, composta da dieci punti, è stata presentata dal segretario regionale Andrea Martella. Ricalca la ricetta del Presidente Bonaccini, in Emilia Romagna, ma non affronta i temi cardine della grave crisi che ci apprestiamo a dover affrontare

Una conferenza stampa, nella sede del Pd di via Beato Pellegrino, per annunciare le iniziative per il contenimento della carenza delle risorse idriche. Nel mese di marzo in Veneto sono caduti mediamente 37 millimetri di precipitazione, la metà rispetto alla media del periodo 1994-2022, che è di 65 millimetri. E' uno dei dati rilevato dal bollettino mensile dell’Agenzia regionale per l’ambiente, l'Arpav. 

A fronte di questi dati, ai quali si aggiunge anche lo studio dell'Università di Padova circa la tragedia della Marmolada (ne parliamo qui) ci si sarebbe aspettata una proposta forte da parte del Partito Democratico, che dopo aver criticato l'operato del Presidente Luca Zaia a riguardo, non c'è invece stata. La proposta del Pd è stata presentata dal segretario regionale Andrea Martella. Con lui c'erano anche Matteo Favero, Alessio Albertini che ha presentato lo studio commissionato del partito e Monica Dotto. 

Pd proposta crisi idrica

Di tutte le proposte, che sono qui sopra elencate, è stato fatto notare che non c'è ne sia una di rottura, per non dire radicale, che magari è troppo. «Sono tutte proposte concrete e attuabili», ha replicato il segretario regionale. Per fare degli esempi concreti, visto che se si parla di crisi idrica e di cambiamento climatico come un fatto ineluttabile, ha colpito non sentire aperture verso ad esempio il divieto di utilizzo di acqua per la neve artificiale. Anche su industria e agricoltura quella manifestata è una posizione molto cauta fatta di incentivi e rimborsi ma senza nessun accenno alle colture intensive che hanno impoverito la terra o la gestione dell'acqua da parte delle grandi industrie. Anzi in merito ai Giochi invernali, sui quali nessuno in questi anni ha manifestato alcun minimo dubbio sulla effettiva utilità citando solo benefici per il territorio, si è parlato delle necessità che siano sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Come il turismo stesso, sul quale si sta ancora ragionando. «Siamo un po' in ritardo su questo», ha ammesso il segretario regionale. Un collega della stampa durante la conferenza ha domandato se si sta ad esempio pensando di proporre una limitazione delle presenze in luoghi fragili tipo la Marmolada. Anche su questo si ragiona negli stessi termini dei Giochi. Un compromesso tra l'aspetto economico e quello ambientale, in pratica.

Le proposte fatte dal Partito Democratico non si può dire che sono inutili o sbagliate, ma visto che come è stato detto bisogna pensare al futuro, non determinano una linea di demarcazione tra ciò che è stato fino a oggi. Non c'è una vera e propria inversione di tendenza e neppure una inversione di marcia su come va preservata la risorsa più importante che c'è. I grandi partiti, su questo tema, rischiano per troppa prudenza di non affrontare mai davvero il problema, che se è come è stato detto, è un evento in atto, andrebbe allora fermato o almeno contenuto con tutte le forze possibili. Così però non è, questa è la sensazione. 

Infine una precisazione, anzi un inciso. I grandi eventi sportivi, i dati non sono difficili da recuperare, a parte il caso isolato dell'edizione di Barcellona del 1992, non hanno mai portato un vero e proprio beneficio a chi ne ha ospitato l'organizzazione. Non c'è stata una sola edizione che abbia avuto quelle due caratteristiche, sia dal punto di vista economico che di sostenibilità ambientale. Nessuna. E stiamo parlando di Giochi estivi, figuriamoci quelli invernali. Non che quelle di Torino del 2006 siano state un gran successo da quei due punti di vista. Sono talmente sostenibili i grandi eventi sportivi che ormai per organizzarli li si fa o dove non ci sono problemi di soldi, ma non ci si pone neppure problemi etici, come i Mondiali di calcio appena conclusi in Qatar, o li si organizzano in più paesi. Sarà così per le prossime edizioni sia continentali che della Coppa del Mondo di calcio.L'unico evento sportivo che supera i Giochi.  L'Italia, per non andare troppo lontano ma spostandoci nel tempo, paga ancora oggi per i mutui accesi per Italia '90. Anche questo è un dato semplice da recuperare. E, basta guardare lo stadio Euganeo per capire che beneficio economico e ambientale ha portato organizzarli. 

Video popolari

Crisi idrica, il Pd critica Zaia: «Coniugare sostenibilità ambientale ed economica»

PadovaOggi è in caricamento