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Croce Verde, i sindacati dal Prefetto: «Si rischia l'interruzione del servizio»

Nel bilancio della Croce Verde c'è un buco di 2milioni di euro, causato anche dai costi che sono sensibilmente cresciuti, come ad esempio quelli dei carburanti. I delegati sindacali sono stati ricevuti dal Prefetto Messina. Pressioni sulla Regione affinché risolva la situazione

Quando sono da poco passate le 11 e 30 i delegati della Cgil che stanno seguendo la vertenza dei lavoratori della Croce Rossa che vedono in pericolo il loro posto di lavoro scendono le scale della prefettura dopo aver interloquito con il Prefetto Messina. Si cercava di trovare una via d'uscita con Usl 6 Euganea e Azienda Ospedale Università, risultato che non è stato ottenuto neppure oggi. Il primo a uscire è Alfredo Sbucafratta delegato del sindacato con delega alla funzione pubblica. «Dal 1° ottobre 43 dipendenti in ferie forzate», dice subito senza esitare il delegato. «Pensiamo solo al servizio di trasporti malati, i tempi di attesa potrebbero allungarsi sensibilmente», evidenzia Sbucafratta. C'è nel bilancio della Croce Verde un buco di 2milioni di euro, causato anche dai costi che sono sensibilmente aumentati, ad esempio quelli della benzina, cresciuti in questi ultimi 20 mesi. Se non viene colmato rischia di compromettere anche il servizio ai cittadini. Dal 1 ottobre si rischia di perdere metà del personale. Spiega il collega di Sbucafratta, il segretario provinciale Marco Galtarossa. «Il servizio è essenziale per la cittadinanza. Avere a cuore la salute dei cittadini e la sanità pubblica è uno degli argomenti più gettonati dalla Regione Veneto, è ora di dimostrare che ciò che dice sia garantito dai fatti». C'è la preoccupazione che un servizio importante come quello della Croce Verde possa essere appaltato a privati. In settimana l'ex direttore della sanità veneta, Luciano Flor, ha dichiarato che bisogna andare verso una gestione che sia divisa tra pubblico e privato: «I servizi essenziali devono essere garantiti, ma ci sono già situazioni in cui è il privato a prendersi carico di svolgerli, come succede a Conselve daltronde. Non è questo l'obiettivo che vogliamo ottenere». Sbucafratta torna poi sul tema dibattuto in prefettura: «Se siamo arrivati a questo punto è perché non sono stati aggiornati i tariffari malgrado i rincari energetici e del carburante». Una soluzione, secondo lui, ci sarebbe, ma deve essere la Regione a prenderla: «Bisogna saldare il debito fuori bilancio», dice con la stessa decisione con cui ha spiegato le difficoltà in cui si trovano i lavoratori. 

Alfredo Sbucafratta Cgil-3

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