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Monteortone, avviso di sfratto per 4 inquilini su 6: la denuncia di Federcontribuenti

I Servizi Sociali del Comune di Abano pare siano inerti, impotenti e assolutamente inadeguati ad affrontare la situazione. Uno scandalo dato che pare siano disponibili dei fondi nel bilancio che potrebbero essere utilizzati per affrontare le situazioni di povertà”

"Dopo il triste epilogo dello sfratto di venerdì scorso a Ferrara, dove un anziano antiquario poche ore prima dell’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario ha ucciso moglie e figlio, ha dato fuoco alla casa e si è suicidato, si accendono i riflettori sulla parrocchia di Monteortone (Abano Terme) dove quattro inquilini su un totale di sei hanno già ricevuto l’avviso del tribunale per morosità causata dalle loro difficoltà economiche", a denciare l'accaduto è Federcontrbuenti.

ESECUZIONE FORZATA. "L’anno della 'Misericordia' si è concluso con l’esecuzione forzata nei confronti di una coppia di ultrasessantenni senza reddito che ancora oggi vivono letteralmente in mezzo alla strada. - spiegano - La Parrocchia ha mostrato il volto duro dell’interesse economico anziché della pietà e misericordia".

SERVIZI SOCIALI. "Dopo sei mesi si replica e altre tre famiglie dovranno andarsene e tra questi vi sono anziani, disabili, bambini e persone in precarie situazioni sia di salute che economiche. I Servizi Sociali del Comune di Abano pare siano inerti, impotenti e assolutamente inadeguati ad affrontare la situazione. Uno scandalo dato che pare siano disponibili dei fondi nel bilancio che potrebbero essere utilizzati per affrontare le situazioni di povertà” tuona Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribuenti.

SPIRITO DI OSPITALITÀ. "Ma cosa ha spinto la Chiesa a rinunciare allo spirito di ospitalità e solidarietà per fare spazio al mero interesse? Un quesito che molti si pongono anche perché la gestione economica della parrocchia è affidata ai laici e questo porta a far pendere l’ago della bilancia nella direzione del profitto. - continuano - Nella struttura, inaugurata nel 2003, sono svolte attività economiche di vario genere: bar, noleggio sale per compleanni, riunioni, corsi e conferenze, oltre all’affitto dei sei mini appartamenti per cifre che si aggirano attorno ai 350 euro al mese. Nella palazzina trova spazio anche la Caritas con la distribuzione di generi alimentari a soggetti selezionati dalla Parrocchia".

CHIEDIAMO I RENDICONTI. “Una domanda ci viene spontanea: di tutta questa mole di danaro in entrata, oltre a quello derivante dalle varie sagre annuali, esiste un dettagliato bilancio? La Chiesa, conosce la gestione poco misericordiosa attuata a danno di questi parrocchiani in grave difficoltà economica? - Insiste la Federcontribuenti - 'Chiediamo che di fronte alla notizia di questi inspiegabili e inclementi sfratti la Parrocchia chiarisca che non si tratti di una semplice epurazione per far spazio all’ospitalità diffusa e remunerativa dei migranti. Chiediamo inoltre che i vertici della Parrocchia rendano di pubblico dominio i rendiconti dettagliati, al fine di ridare alla propria immagine la giusta facciata di limpidezza, dato che la Carità Cristiana pare sia rimasta emarginata all’interno dei libri di catechismo”.

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