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Economia

«L’edilizia non può sopportare da sola gli oneri che derivano dalle necessarie misure di sicurezza»

Riaperto nel Padovano il 90% dei cantieri edili. Cazzaro (Ance Padova): «Abbiamo proposto l’immediata adozione di un Piano Marshall per l’Italia che prevede un’accelerazione dei pagamenti alle imprese insieme a una forte iniezione di risorse nelle casse degli enti locali»

Le 2.600 imprese edili della provincia di Padova - e con loro tutta la filiera di tecnici e artigiani che si muove nell’indotto delle costruzioni - hanno cominciato a riattivarsi, confrontandosi anche con le numerose difficoltà imposte dalla pandemia.

Piano Marshall

Il settore delle costruzioni è stato travolto dall’emergenza Covid-19 e dal conseguente lockdown, dopo essere stato penalizzato da una crisi economica durata più di 10 anni. Afferma Mauro Cazzaro, presidente di Ance Padova: «I cantieri che stanno riaprendo per poter funzionare in sicurezza, seguendo i Protocolli siglati dalle parti sociali, hanno subìto trasformazioni profonde nel modo di lavorare: nuova organizzazione degli orari, dei trasporti, delle trasferte, distanziamento fisico per le mense, gli spogliatoi, servizi igienici in cantiere e l’adozione dei necessari dispositivi di protezione individuale. Un cambiamento tanto immediato quanto epocale che, anche questo, rimane a totale carico delle aziende». Tutto ciò, infatti, rischia ora di far scomparire definitivamente molte imprese, con conseguenze drammatiche per il lavoro e per l’economia. «Per questo - continua Cazzaro - come Associazione Nazionale Costruttori Edili abbiamo proposto l’immediata adozione di un Piano Marshall per l’Italia che prevede, tra le altre misure, un’accelerazione dei pagamenti alle imprese insieme ad una forte iniezione di risorse nelle casse degli enti locali e alla possibilità di spenderle in tempi rapidi e in assoluta trasparenza per infrastrutture sostenibili, senza dover ricorrere a procedure straordinarie. È necessario rendere efficiente, snello, rapido e trasparente il processo decisionale che sta a monte di ogni intervento sia pubblico che privato»

Cantieri

Prosegue il presidente dei costruttori padovani: «I cantieri stanno ripartendo con la fiducia e l’impegno dei nostri imprenditori di potercela fare ma, da sola l'edilizia non può sopportare gli oneri imposti dall'introduzione delle necessarie misure di sicurezza, dall'allungamento dei tempi dei lavori (e quindi dei costi) e dal rischio che, in base alle norme Inail che andrebbero modificate, un caso di Coronavirus in cantiere sia considerato sempre infortunio sul lavoro, con le conseguenti procedure penali che escluderebbero l'impresa dalle commesse pubbliche». Per rafforzare la conoscenza degli obblighi e delle norme da applicare Ance, avvalendosi anche di consulenti professionali (ingegneri, avvocati, esperti in infortunistica sul lavoro, etc.) ha messo a disposizione degli associati anche un vademecum e un video, oltre all’organizzazione di webinar per illustrare in dettaglio i comportamenti da assumere. Proprio per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro ed il rispetto delle prescrizioni, secondo Cazzaro «un grande plauso va fatto allo Spisal, che ha dato vita ad una grande operazione virtuosa nei confronti delle aziende, approcciandosi nel periodo clou di questa pandemia con atteggiamento e fare estremamente collaborativo e positivo». Sul fronte dei dispositivi di protezione individuale, Ance Padova ha poi messo a disposizione delle imprese aderenti un quantitativo di oltre 6.000 mascherine protettive “chirurgiche”, munite di appropriato certificato di conformità, che sono state distribuite gratuitamente nei giorni scorsi. Una fornitura (fino a 100 mascherine per azienda) sostenuta economicamente dall’Associazione, che intendeva supportare le esigenze di quelle imprese associate che erano in difficoltà nell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione, previsti dai Protocolli anti-contagio Covid19, per poter garantire la sicurezza dei lavoratori al momento del riavvio delle attività.

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