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Adl in Prefettura con i lavoratori chiede e ottiene un tavolo di confronto con Grafica Veneta

Sempre più conferme che non si tratta di un caso isolato: i fascicoli aperti per caporalato, sfruttamento e per le condizioni disumane alle quali sono costretti i lavoratori, sono addirittura sette, sul tavolo del capo della Procura di Padova, Cappelleri

«Grafica Veneta non ne sapeva nulla? Nessuno tra i dipendenti dell’azienda ha mai colto qualcosa di anomalo, condizioni di lavoro differenziate, forme di sfruttamento di questi lavoratori, seppure in appalto? Noi crediamo di no! Anche perchè Grafica Veneta, secondo un nostro calcolo, ha risparmiato con questo appalto almeno 500 mila euro all’anno, godendo della costrizione lavorativa a cui erano sottoposti i lavoratori della BM Service». Quella che pongono i delegati sindacali di Adl Cobas è una domanda che in tanti si sono fatti. Bisognerà aspettare la fine delle indagini per fugare un dubbio che inevitabilmente non può che innescarsi. I sindacalisti sono arrivati in piazza Antenore, sotto la Prefettura, verso le 11. Con loro una ventina di lavoratori, quelli di cui abbiamo letto e sentito i racconti in questi giorni. Violenze, vessazioni, umiliazioni e ricatti hanno subito tutte queste persone, che ora però chiedono a gran voce di essere ascoltate. «Non basta - spiegano i sindacalisti - come ha fatto la direzione di Grafica Veneta offrire un “risarcimento” a posteriori di assunzione a termine per 6 mesi: questi lavoratori vanno sottratti allo sfruttamento schiavistico della BM Service e alle logiche torbide dei contratti d’appalto e assunti a tempo indeterminato per svolgere il medesimo lavoro che svolgevano in quelle terribili condizioni di sfruttamento. Come spesso avviene oggi sono loro gli unici a pagare un costo per la situazione venutasi a creare con l’apertura dell’indagine contro i titolari di BM Service e i due dirigenti di Grafica Veneta: senza stipendio e senza alcun sostengo economico». 

Stefano Pieretti, segretario del sindacato di base, non nasconde di non essere stupito di quanto accaduto. «Non è la prima inchiesta e non sarà nemmeno l’ultima», aveva dichiarato non più tardi di ieri, lunedì 2 agosto, il procuratore di Padova Antonino Cappelleri. I fascicoli aperti per sfruttamento, caporalato e per le condizioni disumane alle quali sono costretti i lavoratori, sono addirittura sette, sul tavolo di Cappelleri. «In questo caso siamo di fronte a episodi di violenze e torture. Queste persone lavoravano 12 ore al giorno e pagati 4 euro e 50. Ammassati poi in una casa dove erano costretti a pagare pure l'affitto». Sono chiare le richieste del sindacato: «Noi chiediamo che questi lavoratori vengano stabilizzati, che Grafica Veneta si faccia carico di questa situazione. Inoltre bisogna risolvere anche la situazione abitativa e dar loro cittadinanza per motivi di giustizia, vista la situazione in cui si trovano e l'indagine ancora in corso». Dopo l'incontro in Prefettura, coordinato dal vice Prefetto, Luigi Villetti e alla presenza del vice Questore Domenico Farinacci, i vertici di Grafica Veneta hanno accettato la proposta di aprire un tavolo di confronto tra le parti. 

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