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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità

Alla mostra del Cinema di Venezia arriva la malga amata da Olmi e gestita dal padovano Marini

La storia del luogo dei poeti gestita dal giovane ingegnere e agricoltore di Cittadella sul grande palcoscenico in laguna  

La campagna attrae i giovani e non solo i neo imprenditori agricoli che sviluppano progetti d’avanguardia, l’agricoltura coinvolge anche registi, scrittori, poeti che dal territorio e dalle storie delle genti traggono ispirazione. A stregare Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi, per esempio, è stata la bellezza dell’Altopiano di Asiago ed in particolare l’atmosfera contadina della Malga Dosso di Sotto gestita da una storica famiglia padovana, quella dei Marini che da sempre durante il periodo estivo portano le vacche in altura per produrre formaggi, burro e altre tipicità lattiero casearie. In cucina, vicino al focolare oppure sul balcone del rifugio sono nate sceneggiature di film, idee per documentari, copioni e tante riflessioni grazie ad uno scambio culturale anche semplice che nella tradizione trovava radici profonde.  

Il coinvolgimento di Coldiretti

Venerdì 8 settembre alle ore 20.00 all’Excelsior nello spazio della Regione del Veneto sarà presentato il progetto di Coldiretti realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio Venezia e Rovigo dal titolo: ”Poeti, registi e contadini... ciak si gira in Veneto”. Matteo Marini, ingegnere e agricoltore di Cittadella, figlio di Ugo e nipote di Raffaele, in onore del nonno Tarquinio, racconterà la sua scelta di salvare la Malga dei Poeti. Intervistato dal giornalista Ferdinando Garavello, attento esploratore delle malghe dell'Altopiano di Asiago e oltre, esporrà aneddoti e ricordi relativi ai quei pascoli che sono stati oggetto delle riprese di “Torneranno i prati” e che rappresentano i segreti della razione alimentare delle vacche in stalla. 

Le storie dalla Malga

Sono tante le storie e le immagini custodite dalla malga Dosso di Sotto, affacciata su un panorama straordinario a 1.648 metri di altitudine, tra la Val Formica e Cima Larici, nella parte settentrionale dell’Altopiano di Asiago, gestita da più di mezzo secolo dalla famiglia Marini, padovana. A raccogliere il testimone dal capostipite, nonno Tarquinio, e dal papà Ugo è Matteo Marini, 30 anni, ingegnere che ha scelto di salire dalla pianura per continuare la tradizione di famiglia e tenere vivo questo angolo di paradiso, carico di poesia e di memorie. Per garantire la continuità nella gestione Matteo ha scelto di tornare sui prati che tanto ha amato e che hanno segnato la sua infanzia e giovinezza. A Malga Dosso di Sotto si fa il formaggio con il latte delle vacche al pascolo, prodotti freschi e stagionati che sono valsi alla famiglia Marini numerosi premi e riconoscimenti. La lavorazione del formaggio avviene ancora con metodi tradizionali, senza l’utilizzo di fermenti e senza ricorrere a macchinari: ovvero tutte le fasi sono eseguite a mano e con la strumentazione di una tempo. I formaggi di malga sono arrivati persino sulla tavola del Presidente della Repubblica. D’estate è possibile acquistare i prodotti direttamente in malga, ma anche degustare degli ottimi taglieri di salumi e formaggi e assistere alle fasi di lavorazione del latte.

Le parole di Marco De Zotti

«Tra le file delle nuove generazioni dell’agricoltura troviamo critici cinematografici, autori, documentaristi, dj e film maker  - spiega Marco De Zotti delegato regionale di Giovani Impresa  –  questa è la prova che i campi sono il posto giusto per coltivare passioni e l’arte. Il quadro regionale evidenzia che la titolarità è affidata sempre più a laureati che rispettando l’indirizzo agronomico tradizionale inseriscono nel settore primario sia tecnologia che innovazione oltre alle proprie attitudini, rivelando cosi che il settore primario sia l’ambiente privilegiato per la realizzazione personale.  In un quinquennio di programmazione sono 3.500 le domande di primo insediamento presentate, delle quali il 75% (2.500) sono state ammesse.  L’ultimo bando del Programma di Sviluppo Rurale accoglie tutti i progetti presentati dai nuovi agricoltori per un totale di oltre 33 milioni di finanziamenti per l’insediamento in agricoltura e il sostegno agli investimenti. La maggior parte delle istanze interessano la pianura, sono infatti 250 le richieste inoltrate dagli under 40 veneti, 77 quelle in montagna. Da questi numeri, in particolare, si evince la volontà di rimanere sul territorio montano presidiando aree marginali e valorizzando le risorse locali affrontando con passione le sfide di un lavoro antico da affrontare in chiave moderna: sono i giovani di alta quota, infatti, a manifestare le migliori performance - secondo l’analisi di Coldiretti Veneto.

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