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Niente più aiuti per pagare l'affitto, il governo Meloni svuota le casse di Palazzo Moroni

L'assessora alle politiche abitative, Francesca Benciolini: «Sapevamo che c'era questa possibilità, ma speravamo che il governo ci ripensasse. Con quei fondo lo scorso anni abbiamo aiutato 1400 famiglie solo a Padova»

Il fondo per il sostegno agli affitti non c'è più: è stato tagliato dal governo Meloni. Lo scorso anno, grazie a questo aiuto economico, che per Padova aveva previsto 1,2 milioni di euro, ben 1391 famiglie in difficoltà erano riuscite a pagare il canone mensile. «I nostri uffici sono tempestivamente presenti e attivi in tutte le iniziative a sostegno dell’affitto, che purtroppo non sono tante. Sapevamo che c'era questa possibilità, ma speravamo che il governo ci ripensasse - commenta l'assessora alle politiche abitative, Francesca Benciolini - .Continueremo a chiedere a Roma, anche assieme alle altre città italiane e con l'Anci, di ripristinare questi fondi che sono fondamentali per riuscire a sostenere le situazioni critiche a Padova».

Le prossime mosse

Il 2 ottobre l'assessore regionale Cristiano Corazzari ha convocato a Venezia i rappresentanti locali proprio per discutere di eventuali soluzioni e alternative. A Padova solo nel 2022 erano sono state accolte quasi 1400 domande con un contributo, a seconda dei parametri del richiedente, che variava da un minimo di 4,90 euro ad un massimo di 2.090 euro, ma con una media versata di oltre 840 euro a famiglia. Già escluse oltre 600 famiglie, nella maggior parte dei casi idonee, ma costrette a rinunciare per fine fondi. Nel 2021 erano state presentate invece 1442 domande al Caf o tramite modulo on line, e le famiglie beneficiarie erano state 976, per un totale di 849mila euro euro assegnati. I dati quindi parlavano già di un significativo aumento delle domande presentate: «E' una scelta del governo che noi non possiamo assolutamente condividere, considerata la situazione attuale - chiude Benciolini - .Nel frattempo continuiamo a lavorare facendo tesoro di tutte le risorse e opportunità che ci vengono date, in modo che le persone vengano accompagnate e aiutate il più possibile. Lo facciamo per la parte economica, ma anche, e questa è la nostra politica, con degli accompagnamenti all’abitare che aiutino le persone a gestire la complessità della gestione di una casa».

Le parole di Elena Ostanel

«Abbiamo visto che questo governo di destra è eccezionalmente bravo nell'aumentare le pene per reati e infrazioni. Forse lo è ancora di più nel dileguarsi dalle promesse che aveva fatto in campagna elettorale per farsi eleggere. Un nuovo esempio è l'aver azzerato il fondo per il sostegno agli affitti». Lo dice Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, dopo l'annuncio della Regione che ha confermato il taglio delcapitolo che solo a Padova aveva permesso a 1.391 famiglie in difficoltà di riuscire a pagare il canone per il proprio appartamento. «Sappiamo – dice Ostanel – che amministrare non è semplice, ma rifuggire dalle proprie responsabilità appare un esercizio di miopia politica, che condizionerà gli equilibri sociali a breve termine e causerà un peggioramento del grande tema legato al mercato immobiliare e all'equilibrio per i nostri centri urbani. Il taglio di questa misura, che si accompagna anche al taglio del fondo per la morosità incolpevole – aggiunge Ostanel – è una decisione inconcepibile e fallimentare. Inconcepibile perché è sotto gli occhi di tutti che il problema casa sia cruciale nella società italiana, a diverso titolo nelle varie realtà, ma ovunque molto sentito. Fallimentare perché getta nell'angoscia migliaia e migliaia di famiglie venete, già alle prese con un innegabile problema di bassi salari, acuito dalla robusta inflazione di questi mesi. Auspico che la Regione faccia la sua parte, sia coordinando gli enti locali che applicando una convinta 'moral suasion' nei confronti del governo in carica, amico come colore politico della maggioranza a palazzo Balbi, ma che con questa decisione si sta rivelando nemico dei sindaci e degli assessori delle città del Veneto. Che in molti casi, per le loro caratteristiche peculiari, devono anche fare i conti con la pressione delle locazioni turistiche. Una questione su cui, in collaborazione con ATA-Alta Tensione Abitativa, ho depositato in Consiglio regionale un progetto di legge statale con l'obiettivo di regolare gli affitti brevi e dare maggior possibilità di intervento ai sindaci».

Movimento Cinque Stelle

«Il fondo affitti e il fondo per le morosità incolpevoli vengono azzerati dal governo Meloni, e la Regione cosa fa? Si limita ad informare con una circolare i Comuni veneti. Come se gli amministratori locali non fossero già a conoscenza del problema». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che il 29 marzo scorso aveva presentato una mozione per chiedere alla Regione di attivarsi presso il governo per ottenere il rifinanziamento dei due fondi. Martedì scorso, quando la mozione finalmente è approdata in Aula, la maggioranza di Zaia ha votato contro e l'ha bocciata: evidentemente è più importante difendere l'operato del governo Meloni che tutelare le famiglie venete in difficoltà», dichiara Baldin. «Qualche giorno dopo, la Regione ha predisposto una circolare per informare i Comuni che non potranno contare su quei fondi: non so se si tratti di una coincidenza o meno, ma di certo siamo di fronte ad un paradosso. Invece di chiedere al governo di rifinanziare il fondo affitti, come avevo proposto con la mia mozione, Zaia se ne lava le mani e scrive ai Comuni che non ci sono le risorse. Che però non ci sono proprio perché sono state tagliate dal suo governo!», aggiunge la consigliera regionale, che nella mozione chiedeva alla Regione di attivarsi anche a sostegno degli studenti che protestano contro il caro affitti e delle famiglie colpite dall'aumento delle rate dei mutui. Ricordo che durante il governo Conte I, quello sostenuto dal Movimento 5 stelle e dalla Lega, il fondo affitti poteva contare su 10 milioni di euro. Nel 2020, con il governo giallorosso (il Conte II), il fondo è stato aumentato a 200 milioni di euro e poi a 210 milioni nel 2021. Draghi è arrivato a finanziarlo fino a 330 milioni di euro, poi è arrivata Meloni e ha azzerato tutto. Il fondo per le morosità incolpevoli, invece, era arrivato a 50 milioni di euro nel 2021 con Conte, poi è stato azzerato da Draghi nel 2022 e Meloni ha confermato questo azzeramento. Insomma, non mi si venga a dire che non ci sono le risorse: se il governo Conte è stato in grado di reperirle in piena pandemia, vuol dire che si possono trovare anche oggi. Quel che manca è la volontà politica e la bocciatura della mia mozione da parte del Centrodestra lo dimostra», conclude Baldin.

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