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Berlusconi e Giustina Destro: l'amore, l'elezione a sindaca, il tram e poi la rottura

L'ex sindaca di Padova ricorda il leader di Forza Italia: «Imprenditore lungimirante. Fino al 2011 rapporti ottimi, poi dopo le sue scelte su Francia e Germania non l'ho più sentito». Lo ricorda anche Bitonci, a cui però il Cavaliere diede il colpo decisivo per la caduta della sua giunta

E' stata la sua sindaca. Silvio Berlusconi si spese in prima persona per lei (lo rifece, senza successo, qualche anno dopo per Marco Marin), riuscendo nell'obiettivo di farla eleggere e sconfiggere Flavio Zanonato. Berlusconi venne a Padova nel 2007 ad inaugurare la prima linea del tram (vedi foto in basso). Un'opera che la sindaca Destro non voleva in campagna elettorale, ma poi fu costretta a realizzare. «Ho conosciuto Silvio Berlusconi nel 1993, quando ero nella giunta di Confindustria, come un grande e lungimirante imprenditore - racconta l'ex sindaca Destro - .Nel 1998, quando decisi di candidarmi a Padova, volle incontrarmi ad Arcore personalmente, e venne per ben due volte in città per sostenere la mia candidatura.Fu in quelle occasioni che mi resi conto della  popolarità e capacità comunicativa che lo contraddistinguevano, a cui si aggiungeva una grandissima generosità».

Stati generali e la rottura

«Ricordo poi che venne, da presidente del Consiglio, agli Stati Generali del Comune di Padova, che organizzai una volta divenuta sindaco. Ma non solo: volle la presenza di tutti i ministri del suo Governo. Una volta entrata in Parlamento, il nostro rapporto continuò ad essere ottimo, fino alla sua scelta di entrare in conflitto con Germania e Francia con la famosa manovra da 48 miliardi. Fu lì che decisi, insieme ad altri parlamentari di Forza Italia, di allontanarmi dalla linea del partito e, successivamente, di non votare la fiducia al Governo nel 2011. Per me fu una scelta tutt’altro che semplice, ma necessaria. Da quel giorno non ho più sentito Silvio Berlusconi, ma conservo di lui il ricordo di un uomo che ha segnato la storia del nostro Paese e della politica italiana».

Bitonci

«Con Silvio Berlusconi se ne va un grande e lungimirante imprenditore, un politico che ha scritto la storia dell’Italia e un protagonista del centro destra. Buon viaggio Silvio» scrive Massimo Bitonci sulle sue pagine social. L'attuale sottosegretario ed ex sindaco di Padova ormai ha perdonato il Cavaliere, che nel 2016 diede la spallata decisiva alla sua giunta per farla cadere. Quando l'accordo tra Lega e Forza Italia era giunto ormai ai minimi termini per via dei rapporti con l'allora leader padovano del partito Marco Marin, inviò a Padova Simone Furlan, il fondatore dell'Esercito di Silvio. Fu lui a condurre le trattative, ma finì con una minaccia di sfida a karate con Bitonci. Dopo pochi giorni, Berlusconi chiese a due consiglieri di Forza Italia di sfilarsi dalla maggioranza (Bianzale e Pasqualetto), facendo perdere i numeri alla giunta di centrodestra (Bitonci parlò di golpe su mandato di Berlusconi durante un'intervista a Libero), dopo che l'opposizione di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle aveva già spianato la strada, portando poi i consiglieri dal notaio per le dimissioni. Berlusconi smentì, ma gli addetti ai lavori sanno com'è andata. «Con te se ne va un pezzo importante della mia vita - scrive invece Furlan - Oggi perdo un grande amico dal quale ho imparato tantissimo, col quale ho condiviso momenti difficili, grandi battaglie e momenti di gioia. La storia ti chiederà scusa per tutto quello che hai dovuto subire. Oggi l’Italia perde l’ultimo grande Statista, un grande uomo, un leader visionario».

Venturini

«Oggi è una data storica perché la scomparsa di Silvio Berlusconi ci priva di un uomo che ha cambiato questo paese sotto molti punti di vista. La sua azione come imprenditore e come politico ha introdotto in Italia concetti nuovi di modernità, libertà, efficienza e ha saputo costruire una proposta politica liberale che ha saputo appassionare e coinvolgere miioni di persone - evidenzia la consigliera regionale di Forza Italia, Elisa Venturini - .E’ stato anche un grande amico del Veneto, pronto a sostenere i progetti di sviluppo della nostra Regione ma anche ad aiutarci nei momenti di difficoltà. Ricordo bene, per averla vissuta in prima persona, la grande alluvione del 2010 quando da presidente del consiglio non ha esitato ad arrivare nel territorio, a stanziare ben 300 milioni di euro per aiutare chi era stato colpito e la straordinaria e preziosa velocità nel rendere operativa la macchina degli aiuti. Ma se devo immaginare qual è stato l'insegnamento più profondo che ci ha dato Silvio Berlusconi credo sia l'essere sempre ottimisti e positivi. Lui era l'esempio che l'impegno, la dedizione, la costanza ed il lavoro, alla fine portano ai risultati. "Chi crede, vince" ripeteva sempre. Ci ha insegnato a credere nella forza dei sogni, a non aver paura di alzare lo sguardo e pensare in modo positivo. Se fino a ieri questa era l'idea alla base di Forza Italia, da oggi noi - che abbiamo il suo nome scritto nel simbolo con cui ci siamo presentati alle elezioni - ci sentiamo addosso, più che mai, la responsabilità di portare avanti gli ideali di libertà, di ottimismo, d fiducia che Silvio Berlusconi ha, negli anni, trasmesso a milioni di italiani e che hanno modernizzato questo paese».

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