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Mamme arcobaleno, Giordani resiste alla Procura e l'opposizione attacca: «Non rispetta la legge»

Il sindaco aveva deciso di impugnare i ricorsi dopo aver iscritto all'anagrafe 33 bambini figli di due mamme

«Purtroppo sui temi etici il Sindaco dimostra una condotta ipocrita e mente sapendo di mentire. Non esiste alcun vuoto normativo e la sa bene anche il Primo Cittadino. L’inesausto desiderio di protagonismo e visibilità lo sta portando sempre più spesso a sostenere posizioni ridicole». Il capogruppo di Fratelli d'Italia Matteo Cavatton commenta così la notizia della scelta del sindaco Giordani di resistere in giudizio contro i ricorsi della Procura sulle mamme arcobaleno. Non accetta di dover cancellare dall'anagrafe la mamma non biologica, dopo aver firmato 33 atti di questo tipo.

Soldi dell'avvocatura civica

«La legge esiste e sancisce che la maternità surrogata, in Italia, costituisce un reato e che qualora l’Anagrafe comunale attesti la maternità di due madri per il medesimo figlio, sta certificando un falso - prosegue Cavatton - .Questo sostiene legittimamente la Procura della Repubblica ed è davvero irreale che la difesa del Comune si basi proprio sull’art. 29 dell Costituzione che parla di “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.  Le posizioni di Giordani in tema sono e restano mere opinioni e non dovrebbero trovare sostegno economico dalle tasche dei Padovani. Utilizzare il personale dell’Avvocatura civica signica propugnare questioni ideologiche con i soldi pubblici e questo è inaccettabile. Se il Sindaco ci tiene veramente, paghi di tasca propria l’impugnazione e ne subisca direttamente le conseguenze anche economiche, invece di porle a carico della Città. Sappiamo già, tuttavia, che al Primo Cittadino piace particolarmente il motto “armiamoci e partite”».

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